Dal rave alla cella: 40enne nei guai

Crema, uomo di Castelverde esagitato nei pressi della stazione di PIER GIORGIO RUGGERI

Hashish (foto di repertorio)

Hashish (foto di repertorio)

Crema, 26 aprile 2016 - Disavventura che costerà cara a un uomo di 40 anni di Castelverde, il quale ha dapprima partecipato al rave party, quindi si è sentito male, poi è stato arrestato e stamane comparirà davanti al giudice con ottime probabilità di passare un po’ di tempo in gattabuia. Sabato notte il popolo del rave, approfittando del concomitante festival del Fantasy che si teneva a Soncino nei pressi della rocca e avrebbe monopolizzato le forze dell’ordine, si è dato convegno e ha preso possesso di uno spazio alla periferia sud est della città cremasca e lì ha organizzato un rave party al quale hanno preso parte circa 400 persone provenienti dall’alta Italia. Intenzione dei ragazzi era quella di fare due giorni e due notti di musica e sballo, ma già domenica mattina sono arrivate le forze dell’ordine che hanno imposto e ottenuto lo sgombero del campo, dopo aver rintuzzato un tentativo di ritorno da parte di qualcuno che ha provato a rientrare dopo una finta partenza.

Nel primo pomeriggio, comunque a Soncino tutto è a posto e la scena, si è quindi spostata a Crema dove, intorno alle 18.30, un allarme arriva dalla stazione ferroviaria. Secondo la segnalazione c’era un uomo che aveva perso il controllo di sé stesso, gridava a più non posso pronunciando frasi senza senso e non c’era modo di riportarlo alla calma. Subito il personale di un’ambulanza arriva e si prende cura dell’esagitato, trasportandolo al pronto soccorso. Ma in stazione sopraggiunge anche una gazzella dei carabinieri che preleva uno zaino che appartiene alla persona soccorsa. Mentre il personale del pronto soccorso provvedeva a sedare l’esagitato, in preda a qualche droga presa in quantità eccessiva, i carabinieri rinvengono nello zaino 52 grammi di hashish e sette di eroina e si recano subito al pronto soccorso per accertarsi delle condizioni del paziente ed evitare che l’uomo possa andarsene alla chetichella.

I medici rassicuravano sullo stato di salute del paziente e lo dimettevano, consegnandolo direttamente nelle mani dei carabinieri che con lui attraversavano la strada e lo mettevano in una cella della caserma, in stato di arresto per detenzione e spaccio di stupefacenti. Questa mattina il cremonese finirà davanti al giudice per essere sottoposto a un processo per direttissima che potrebbe aprirgli le porte del carcere per qualche tempo, sempre che il suo avvocato non chieda un rinvio per verificare il modo migliore per cercare di ridurre l’entità dei guai nei quali è finito il suo assistito.