Il preside riporta al ‘Munari’ i crocefissi dimenticati

Crema, riappesi nelle aule dopo 10 anni d’assenza di Pier Giorgio Ruggeri

Il liceo artistico Munari di Crema, nel riquadro il preside Pierluigi Tadi

Il liceo artistico Munari di Crema, nel riquadro il preside Pierluigi Tadi

Crema (Cremona), 30 settembre 2014 - "Mi dispiace del ritardo, adesso che sono arrivati, li ho fatti appendere nelle aule". Lo dice il professor Pierluigi Tadi, nuovo preside del liceo artistico Munari di Crema, in carica dallo scorso 30 giugno, ma di fatto ‘sul posto’ da poche settimane. Il preside, appena arrivato, ha preso in mano la situazione per verificare mancanze e bisogni della scuola e, a mano a mano che li riscontra, cerca il rimedio. Per esempio, nelle aule mancavano i crocifissi e lui li ha ordinati e quando sono arrivati li ha fatti appendere. Preside, come mai non c’erano i crocifissi nelle aule? «Guardi, niente di rivoluzionario, solo una dimenticanza. Il Munari è in questa sede di via Piacenza da quasi dieci anni. Quando avvenne il trasferimento dalla sede di San Pietro, la preside era malata e non si era potuta occupare di controllare ogni dettaglio del trasloco. Poi seguì un periodo nel quale la preside era divisa tra malattia e lavoro, fin tanto che è arrivata alla pensione. Lo scorso anno c’era un sostituto, che però doveva occuparsi anche della sede madre di Cremona. Quest’anno sono arrivato io e mi sono accorto della mancanza. Quindi ho provveduto».

Ma immaginiamo che mancherà anche altro. «Le dico una sola cosa: mi sono accorto che manca la targa ufficiale dell’intitolazione della scuola. In pratica, il Munari è stata sin qui una scuola... senza nome. Quindi, ho ordinato la targa e l’ho fatta installare fuori dall’istituto».L’idea di rimettere il crocifisso potrebbe urtare qualcuno. «Non penso. Chi ci crede sarà contento, chi non ci crede rispetterà la decisione e la libertà degli altri». Se qualcuno dovesse contestare la sua decisione? «Non vedo perché. Appendere il crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche è un obbligo di legge. Mi dispiace che nessuno, neppure il personale docente, si sia accorto per dieci anni, di questa mancanza. Io l’ho notata subito e, ripeto, per obbligo di legge mi sono adeguato. Siamo arrivati con le lezioni già cominciate. In caso contrario, come nessuno si era accorto della mancanza del crocifisso prima, probabilmente nessuno si sarebbe accorto del suo ritorno in aula dopo».