Rocca d’Anfo, riapre lo scrigno di storia sul lago d'Idro

La fortezza affacciata sul lago d’Idro riapre le porte al pubblico da sabato 7 maggio a fine settembre Maroni presente all’inaugurazione di FRANCESCA UBERTI

Rocca d’Anfo (Fotolive)

Rocca d’Anfo (Fotolive)

Brescia, 30 aprile 2016 - La Rocca D'Anfo torna a riaprire le sue porte tutti i fine settimana. Da sabato 7 maggio a domenica 25 settembre sarà possibile visitare uno dei monumenti storici più significativi del territorio bresciano. L’iniziativa che lo scorso anno ha attirato oltre 3 mila visitatori è frutto della collaborazione fra Regione Lombardia, comunità montana di Valle Sabbia e Comune di Anfo, nel’ambito dell’ambizioso programma di valorizzazione della Rocca, lanciato nel 2014. Quest’anno il taglio del nastro sarà affidato al governatore Roberto Maroni. «La Rocca d’Anfo – ricorda Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, urbanistica e difesa del suolo – è l’unica fortezza napoleonica presente in Italia e il suo plastico è esposto al muso napoleonico «Les Invalides» a Parigi. Eppure è ancora poco conosciuta sia in Italia che dai bresciani. Noi vogliamo valorizzarla». «Bisogna rendere la Rocca sempre più nota - prosegue Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico in Regione - La valorizzazione è in grado di trainare l’intero sistema turistico, generando ricadute positive per l’economia locale».

Le modalità di visita saranno gestire dal Gal Garda-Valsabbia e sarà organizzata in gruppi di 30 persone accompagnati da una guida specializzata, con un percorso della durata di 4 ore. Un’occasione da non perdere, per visitare lo spettacolare sistema di fortificazione, eretta nel 15esimo secolo dalla Repubblica di Venezia nel Comune di Anfo sul lago d’Idro. Le prime mappe mostrano uno sbarramento che andava dalla riva del lago fino alle rocce sovrastanti. Poi, con l’avvento delle mutate tecniche belliche, nel periodo napoleonico dal 1796 al 1813, venne ampliato e potenziato. Il progetto affidato inizialmente a Francois Nicolas Benoit Haxo e successivamente a Liedot prevedeva un coerente sistema fortificato del quale rimangono alcuni elementi: caserme, casematte, la lunetta e l’osservatorio. Dopo il 1915-1918 la Rocca d’Anfo venne usata come deposito di munizioni. Dal 1975 non ospita più nessun contingente militare. «La novità– afferma Giovanmaria Flocchini, presidente della comunità montana di Valle Sabbia – riguarda la possibilità di visitare la parte più storica, la prima parte che venne realizzata in età veneziana, chiusa durante il 2015 per la presenza del cantiere. Con la riapertura, il nostro obiettivo non è solo il turismo ma anche far scoprire ai cittadini l’orgoglio di vivere in un territorio unico. Per questo nella stagione 2016, abbiamo voluto offrire gratuitamente alle scuole del territorio la possibilità di usufruire della visita».

di FRANCESCA UBERTI