Prima della Scala a Milano, il mezzo soprano Annalisa Stroppa: "Sarò Suzuki, che emozione"

Bresciana, un diploma al conservatorio Luca Marenzio e già un debutto alla Scala nella stagione 2014-2015. Stavolta sarà diretta dal maestro Riccardo Chailly nella 'Madame Butterfly'

PASSIONE Annalisa Stroppa nel 2009 ha duettato con Placido Domingo (Silvia Lelli)

PASSIONE Annalisa Stroppa nel 2009 ha duettato con Placido Domingo (Silvia Lelli)

Brescia, 4 dicembre 2016 -  Alla Scala aveva già debuttato nella stagione 2014-2015 come Emilia nell’Otello di Rossini. Ritornarci per l’apertura della nuova stagione, nella Madama Butterlfy di Puccini, per Annalisa Stroppa è un sogno che si avvera. Mezzo soprano bresciano, un diploma al conservatorio Luca Marenzio (massimo dei voti, più menzione d’oro) e una laurea in Scienze dell’educazione all’ateneo bergamasco, il 7 dicembre vestirà i panni di Suzuki, la servente di Cio Cio-San/Madama Butterfly, e sarà diretta dal maestro Riccardo Chailly. A rendere ancora più unica l’emozione di Annalisa è la storia che lega la Madama Butterfly a Brescia. L’opera, infatti, cadde clamorosamente nella prima del 17 febbraio 1904 alla Scala, mentre la versione presentata poco dopo al Grande di Brescia ne decretò il successo universale. «In realtà – spiega – anche la versione originale è meravigliosa, non si capisce per quale motivo non le sia stato reso merito, forse per il clima di ostilità costruito attorno a Puccini».

PASSIONE Annalisa Stroppa nel 2009 ha duettato con Placido Domingo (Silvia Lelli)
PASSIONE Annalisa Stroppa nel 2009 ha duettato con Placido Domingo (Silvia Lelli)

Il sogno di cantare Annalisa ce l’ha sin da giovanissima e lo ha coltivato negli anni con il supporto della famiglia. «Già da piccola sentivo di aver ricevuto da Dio un dono speciale, a 9 anni capivo di avere una voce particolare. La mia non è una famiglia di musicisti, ma ogni giornata aveva la sua colonna sonora. I miei nonni, soprattutto, con cui passavo molto tempo, ascoltavano molto la lirica». A 12 anni inizia a studiare pianoforte. Il piano B è fare l’insegnante, ma nel destino di Annalisa c’è la lirica. Nel 2009 duetta con Placido Domingo; nel 2011 il debutto internazionale con I due Figaro al Festival di Salisburgo e al Ravenna Festival, con la direzione di Riccardo Muti. «E’ un lavoro meraviglioso. Le difficoltà non mancano, sono spesso lontana dai miei affetti. Ma quando salgo sul palco, vengo ripagata».

In questi anni, ha calcato la scena dei principali teatri italiani ed europei. «Cantare alla Scala – confessa – è però molto speciale.Tutti i più grandi sono passati da lì». Da insegnante, Stroppa sa bene quanto sia importante avvicinare i bambini al teatro e all’opera. «Nella mia esperienza a scuola, l’ho fatto io per prima: i piccoli sono rimasti affascinati e poi hanno portato le loro famiglie a teatro. All’estero, penso ad Austria, Germania, valorizzano di più la cultura musicale a livello scolastico. Penso che si debba investire su questo, perché la musica fa parte del nostro linguaggio, della nostra cultura». Un sogno nel cassetto? «Sono già fortunata così. Spero solo di poter avere una famiglia tutta mia, per poter condividere la mia gioia».