Bocconi avvelenati per i cani: è allarme tra i proprietari

È tristissimo pensare che i fruitori dei parchi pubblici debbano avere paura a entrarci. E se le esche avvelenate finissero per caso in bocca a un bambino di Milla Prandelli

Un cane al parco

Un cane al parco

Iseo (Brescia), 9 febbraio 2015 - Nel Bresciano è allarme «bocconi avvelenati». In diverse aree della provincia, da Iseo a Bagnolo Mella, passando per la Valtrompia e la bassa bresciana, sono diversi i cani e i gatti che negli ultimi mesi sono stati avvelenati, per lo più con topicidi. Gli ultimi episodi si sono verificati ad Iseo, dove nei giorni scorsi è morta una meticcia, e a Bagnolo Mella, dove ad essere avvelenati sono stati alcuni gatti. Nella capitale del Sebino i fatti sono accaduti nel centralissimo parco delle Rimembranze, che attualmente è stato interdetto all’uso pubblico per motivi di sicurezza. Ieri nel pomeriggio, proprio ad Iseo di fronte al cancello chiuso con lucchetto del Parco Rimembranze, alcuni proprietari si sono riuniti per lanciare l’allarme: i bocconi sono stati sparsi anche sul monte, come segnalato a il Giorno da Silvia Belotti, proprietaria di un negozio per la toelettatura degli animali e volontaria. E anche le vie del centro non sono sicure. Nei mesi scorsi, per esempio, Rolf, un magnifico esemplare di bovaro bernese, è morto dopo avere mangiato «qualcosa» trovato in via per Iseo, tra i cespugli. Un altro quattrozampe, nei giorni scorsi, nel parco ora chiuso ha mangiato delle esche per topi non inserite nelle apposite trappole. È morto tra dolori atroci.

«Ci siamo incontrati qui oggi - spiega la signora Valeria, padrona di un cane lupo cecoslovacco - per due motivi: chiedere un doggy park da destinare ai nostri migliori amici, di modo da farli socializzare e non creare disturbo a chi non ama i cani, e sensibilizzare sul tema degli avvelenamenti. È tristissimo pensare che i fruitori dei parchi pubblici debbano avere paura a entrarci. E se le esche avvelenate finissero per caso in bocca a un bambino»? A Iseo per mesi un gruppo di animalisti coordinati da Cesare Bosio ha chiesto di realizzare un doggy park proprio nel Parco delle Rimembranze: «Data la situazione - ha spiegato ieri Cesare Bosio di fronte all’area verde - ho deciso che non mi farò più promotore della struttura. Tanti hanno firmato per chiedere uno spazio per i nostri pelosi, eppure oggi, di fronte all’emergenza son pochi coloro che si sono presentati. Beh, io getto la spugna. Con oggi avremmo proposto all’amministrazione comunale di realizzare il doggy park non al parco Rimembranze ma al parco Nulli, che è più periferico. Ma di fronte al poco interesse e al rischio a cui sono sottoposti i nostri animali domestici io mi ritiro». La parola ora spetterà al Comune, che da tempo sta cercando di individuare un’area idonea a costruire una «zona sgamabatoio».