Rapaci protetti impallinati sui monti: mai così tanti casi come quest’anno

Paspardo, l’allarme dal Centro di recupero: 17 in nemmeno tre mesi

Sono sette le poiane recuperate ferite e portate al Centro di Paspardo

Sono sette le poiane recuperate ferite e portate al Centro di Paspardo

Paspardo (Brescia), 18 dicembre 2015 - Non sono passati neanche tre mesi dall’apertura della stagione venatoria e mai come quest’anno il Centro Recupero Animali Selvatici del Parco dell’Adamello, gestito dall’associazione Uomo e Territorio Pro Natura in partnership con il Parco dell’Adamello e il Comune di Paspardo, aveva visto una simile mattanza di animali protetti: con gli arrivi di queste ore sono 17 i rapaci impallinati. Ecco la lista: un allocco giunto il 29 settembre , un gufo comune il 5 novembre, 3 gheppi arrivati il 21 settembre e due il 15 ottobre, 3 sparviere pervenuti il 25 settembre, il 2 novembre e il 23 novembre, una civetta il 10 novembre e un’altra il giorno dopo e, infine, ben 7 poiane rispettivamente il 25 novembre, il 27 novembre, il 3 dicembre, il 7 dicembre, il 14 dicembre e 2 soggetti il 15 dicembre.

Con l’abbassarsi delle temperature infatti molti rapaci provenienti dal nord e dal centro Europa o dai rilievi raggiungono le aree di svernamento in pianura, facendo migrazioni a corto o medio raggio oppure migrazioni verticali (dalla montagna alla pianura) e diventando così facile bersaglio dei bracconieri. Da non dimenticare, poi, l’Aquila reale abbattuta in Val Sabbia, che sebbene non sia arrivata al Centro ma portata in un altro luogo specializzato, è un altro caso grave di abbattimento illegale di una specie protetta.

Sono tutti rapaci (4 notturni e 13 diurni), specie importanti per gli equilibri ecologici che contribuiscono a regolare il sistema vivente. Specie particolarmente protette anche sotto il profilo sanzionatorio.Gli ultimi due arrivati sono due poiane da Coccaglio e da Manerbio: sono state portate dalla polizia provinciale presso il Cras. Dagli esami radiologici sono state evidenziate fratture alle ali e la presenza di pallini da caccia all’interno del corpo degli animali, riconducendo dunque a una fucilata la causa del ferimento.

Oltre ai rapaci, in questo periodo sono stati ricoverati anche un gruccione, anch’esso con ferite riconducibili a pallini da caccia, e 2 caprioli morsi di cani, probabilmente segugi che illegalmente sono stati messi nelle condizioni di nuocere a questi animali. Almeno in un caso l’animale è stato aggredito dai cani dopo essere stato ferito da una fucilata a pallini per caccia alla lepre!

Una delle due poiane arrivate il 15 dicembre ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico, eseguito dal veterinario ortopedico dell’ambulatorio veterinario Bontempi-Carpentiero-Franceschetti di Breno. L’intervento è riuscito e ieri ha iniziato la riabilitazione al Cras. I volontari del centro ricordano che Natale può essere un’ottima occasione per regalarsi l’adozione digitale: i 40 euro necessari saranno interamente dedicati alla gestione del centro. Per informazioni: www.uomoeterritoriopronatura.it.