Prof licenziato per la pipì nel cespuglio: lettera-appello degli studenti a Mattarella

Dopo il presidio di protesta davanti al tribunale, i ragazzi hanno intenzione di coinvolgere il presidente della Repubblica: "Gli chiederemo di essere ricevuti a Roma per spiegargli l'assurda vicenda di cui è rimasto vittima il nostro professore e gli chiederemo che gli sia permesso di riprendere a insegnare" di MICHELE ANDREUCCI

Stefano Rho (De Pascale)

Stefano Rho (De Pascale)

Bergamo, 9 febbraio 2016 - Non si arrestano le iniziative degli studenti del liceo linguistico Falcone di Bergamo a favore del loro insegnante di filosofia Stefano Rho, 43 anni, che il 27 gennaio è stato licenziato, su decisione della Corte dei Conti, per non aver dichiarato in un'autocertificazione per il ministero dell'Istruzione, la condanna a pagare una multa di 200 euro che gli era stata comminata la sera di Ferragosto di 11 anni fa per essere stato sorpreso dai carabinieri a fare pipì in un cespuglio ad Averara, dove aveva preso parte ad una sagra paesana.

Dopo  il presidio di protesta davanti al tribunale di Piazza Dante di sabato mattina, ora i ragazzi hanno intenzione di coinvolgere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gaia Alberti, 19 anni, portavoce degli studenti, sta scrivendo una lettera-appello da inviare al capo dello Stato. "La lettera sarà inviata a Mattarella entro pochi giorni, stiamo finendo di scriverla. Gli chiederemo di essere ricevuti a Roma per spiegargli l'assurda vicenda di cui è rimasto vittima il nostro professore e gli chiederemo che gli sia permesso di riprendere a insegnare".

"La giustizia - sottolinea la studentessa - è spesso miope, ma la burocrazia è anche peggio: non vede, non sente, non parla e non vorremmo che tanta indignazione per ciò che è accaduto al nostro professore finisse nel dimenticatoio. Il presidente della Repubblica è a capo della giustizia, ma anche di questa burocrazia assurda. Per queste ragioni chiediamo un suo intervento". "Io sono una sua alunna - conclude Gaia Alberti - e ci tengo a dire che era, anzi è, un ottimo insegnante. Uno dei migliori che abbia mai avuto".

Intanto il consiglio provinciale ha approvato una mozione a favore di Stefano Rho, nella quale si chiede che il presidente, Matteo Rossi,"si attivi immediatamente per chiedere la revoca del provvedimento di licenziamento e per chiedere al presidente della Repubblica un intervento urgente".Non solo. "Si chiede inoltre di sollecitare il presidente del consiglio dei Ministri, il ministro dell'Istruzione, della Giustizia e tutti i parlamentari affinchè legiferino per evitare che situazioni simili possano venire a crearsi, nella consapevolezza che tali atti gettano discredito verso le istituzioni pubbliche che anche noi in questa sede rappresentiamo".

di MICHELE ANDREUCCI