Ryanair batte ancora Inps. "Legittimi i versamenti in Irlanda"

La Corte d’Appello di Brescia sposa la tesi dei giudici del primo grado

A marzo il Tribunale aveva rigettato la richiesta di 9 milioni da parte dell'Inps

A marzo il Tribunale aveva rigettato la richiesta di 9 milioni da parte dell'Inps

Orio al Serio, 27 luglio 2017 - Ryanair batte l’Inps per la seconda volta. Lo ha affermato giovedì scorso, la Corte d’Appello di Brescia, dichiarando legittimi i versamenti contributivi irlandesi, per il personale italiano stanziato a Orio al Serio confermando la sentenza di primo grado del tribunale di Bergamo del marzo 2016. "La Corte di Brescia accertando la presenza dei certificati di conformità contributiva irlandesi, ha confermato la loro non sindacabilità", ha spiegato Sergio Barozzi, avvocato dello Studio Lexellent, difensore della compagnia amministrata dall’ecelettico Ceo Michael O’Leary. Infatti, la sentenza della Corte d’appello, arriva dopo la decisione della Corte di Giustizia europea, che vieta a un tribunale locale, di sindacare la decisione di un altro Stato membro, che abbia rilasciato il certificato di conformità contributiva. 

In sostanza è stata riconfermata la sentenza emessa dal Tribunale di Bergamo, nel marzo 2016: l’Inps aveva chiesto a Ryanair 9,4 milioni di euro, per gli anni 2006-2010. Intanto per l’aeroporto di Orio ieri è stata una giornata significativa anche per quanto deliberato dal cda di Sacbo, la società che gestisce lo scal, che ha stanziato 4,5 milioni di euro per nuovi interventi di mitigazione ambientale. Positivi i dati della semestrale con i passeggeri aumentati del 7,5% Il valore della produzione pari a 64,33 milioni di euro (+7,4% sul 1° semestre ’16) e l’utile netto di periodo è stato pari a 7,26 milioni corrispondente a +7,4% sul primo semestre dello scorso esercizio.