Monasterolo, la raccolta fondi è un successo: "Salva la Casa del pescatore"

In dieci giorni donazioni e adesioni per 370mila euro

La Casa del pescatore a Monasterolo (De Pascale)

La Casa del pescatore a Monasterolo (De Pascale)

Monasterolo del Castello, 19 agosto 2017 - Il miracolo, perché tale appare, si è compiuto. In una decina di giorni, grazie a una campagna di raccolti fondi, sono stati racimolati ben 371mila euro. E la cooperativa L’Innesto è riuscita ad esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto della Casa del pescatore, nell’ultimo giorno utile. «Ho presentato ufficialmente l’esercizio del diritto di prelazione, che fermerà il costo dell’operazione agli 865mila euro richiesti dalla Provincia per l’alienazione della proprietà - ha annunciato ieri il presidente della coop, Lodovico Patelli -. Da oggi parte un nuovo capitolo: ci auguriamo che gli enti pubblici decidano di aderire in qualità di soci istituzionali a questa grande operazione, che porta lavoro, economia pulita, salvaguardia del territorio e integrazione». La campagna “Casa del pescatore Bene comune” è partita a seguito della decisione della Provincia di Bergamo, proprietaria della struttura, di mettere in vendita alcuni immobili per “fare cassa” in un periodo di grosse ritrettezze per l’ente.

La lettera ricevuta a fine giugno dalla coop L’Innesto, con l’annuncio del bando di alienazione, è stata un fulmine a ciel sereno. In sedici anni di conduzione, la cooperativa sociale ha messo anima e corpo nella Casa del pescatore, oltre che 300mila euro di investimenti, per migliorare la struttura e offrire servizi a tutta la comunità della Val Cavallina e ai suoi ospiti, dando lavoro a persone svantaggiate e promuovendo un turismo “sostenibile”. I risultati si sono visti: in tre lustri i visitatori sono passati dai quattromila del 2001 ai quasi 50mila del 2016. Il centro dà lavoro a quattro persone assunte a tempo indeterminato e a una decina di stagionali, impegnati nelle attività di ristorazione, nel rimessaggio e noleggio di imbarcazioni, nell’ospitalità a prezzi convezionati, nella tenuta del parco: il boschetto con l’area barbecue, la spiaggia con sdraio e ombrelloni, i giochi per bambini, il ristorante. «Intendiamoci: all’asta avrebbe potuto vincere anche chi non avrebbe cambiato nulla - sottolinea Patelli . ma c’era il rischio che appetiti di natura economica diversa potessero appropriarsi di questo luogo. Questo ha spinto molti cittadini a sostenerci, impegnandosi non con un prestito a fondo perduto, ma diventando soci».

La campagna di finanziamento prosegue, con l’obiettivo di raggiungere il mezzo milione. Non solo per l’acquisto dell’immobile, per cui saranno attivati anche canali di finanziamento tradizionali. Il sogno è potenziare i servizi con l’apertura di un minimarket di prodotti locali, con annessa edicola e tabacchi (servizi non più disponibili in paese), uno shop tematico per i fruitori del lago, la riorganizzazione dell’area pic nic. «Ce la faremo» dice Patelli. Il primo miracolo si è compiuto.