Giacomo Ratto, il portiere giramondo gioca alle Maldive: "Non sono qui in vacanza"

Il 36enne originario di Varese ha disputato tornei anche in Nicaragua, Mongolia, Islanda e Isole Fiji. E adesso comincia la coppa in giro per... atolli

Giacomo Ratto, 36 anni, con la sua nuova maglia del Team Nilandhoo delle Isole Maldive

Giacomo Ratto, 36 anni, con la sua nuova maglia del Team Nilandhoo delle Isole Maldive

Varese, 27 ottobre 2022 - "Non sono in vacanza anche se mi godo il mare nel tempo libero". A chi gli chiede, contattandolo sul suo profilo social, il perché di una scelta ancora così diversa dalle quelle più tradizionali per un calciatore, ovvero giocare in un torneo delle Isole Maldive, risponde con tono semi-serioso Giacomo Ratto, di professione portiere. Da poche settimane ha firmato per il Nilandhoo Sports Club, formazione che parteciperà alla FA Maldives North, Central & South League, un torneo che mette in palio la qualificazione alla prossima edizione di Dhivehi Premier League (massimo campionato delle Maldive). "Non è la serie B", tiene a precisare il 36enne varesino. Ma qualcosa di più intrigante. Tutto da scoprire.

"Essendo le Maldive un insieme di migliaia di isole, per i club degli Atolli utilizzano questo format per accedere alla Premier. Sono 3 turni, li chiamano Terza, Seconda e Prima Divisione (ultimo step prima di accedere alla Premier). Nilandhoo era in Premier nel 2020 e si era salvato, però da quel che mi hanno spiegato la federazione ha retrocesso le due squadre degli atolli in automatico allegando che dalla stagione successiva avrebbero dovuto qualificarsi con questo nuovo format. C’è molta politica nel calcio qui". Più complicato spiegarla che vederla questa competizione. Diciamo una coppa in giro per... gli atolli. Dove non si gioca in spiaggia, ma quasi. Del resto a chi non piacerebbe giocare in una specie di paradiso terrestre? "Non posso negare che lo sia - sorride Giacomo -. Finito l’allenamento mi sposto 10 metri e c’è la spiaggia...ti butti in mare con tramonti spaziali come sfondo".

Dietro questa scelta esotica c’è la storia di un calciatore giramondo per scelta, e che ora è pronto per una nuova e intrigante scommessa dopo essere stato, tra l’altro, il primo italiano a giocare in Mongolia (dove sono tesserati vari serbi, russi, giapponesi, brasiliani, americani e africani). Ma nella sua lunga carriera, cominciata nelle giovanili del Varese, passando poi per Tradate, Malnatese, Gavirate, Luino e Mendrisio, l’esperto estremo difensore ha collezionato esperienze anche in Nicaragua, a Malta, Isole Fiji e Islanda. Prima di approdare lo scorso settembre in un primo club delle Maldive, l’Eydhafushi.

"Come ci sono finito qui? Come ci finiscono ogni anno calciatori spagnoli, brasiliani, africani. Tramite un agente che lavora sul mercato asiatico ho scelto di firmare con Club Eydhafushi. Dopo aver vinto il gruppo A, l’allenatore della mia attuale squadra ha chiamato il mio ex tecnico per sapere se fosse possibile un transfer - spiega Ratto -. Siccome il terzo turno si giocherà nel 2023 ed il mercato era aperto, si è trovato un accordo tra club e poi con me. E questo mi ha dato l’occasione di ringraziare sui social tutti coloro i quali, dai dirigenti ai compagni di squadra, mi hanno accolto e inserito nel gruppo come fossi uno di famiglia. Il livello del campionato? Ci sono giocatori con un talento naturale incredibile ma indisciplinati tatticamente. Varia da squadra a squadra...".

Un discorso quasi tabù è quello riguardante lo stipendio perché "dà fastidio che si vada sempre a parare sull’argomento “soldi”... Sono fatti miei privati. Lo ribadisco, non sono qui in vacanza. Il calcio professionistico è globalizzato oggi giorno - ripete Giacomo ai suoi followers -. E comunque mi pagano, come pagano il ct della nazionale delle Maldive Moriero, come hanno pagato il mio amico Mauro Boerchio".

Pallone a parte, com’è vivere alle Maldive? Ratto spiega che "ci sono pro e contro come in tutte le cose. È un posto stupendo ovviamente, gente di cuore e molto accogliente. La parte a cui un europeo deve adattarsi è il fatto che la religione sia mischiata alla politica, quindi la società è regolamentata da leggi religiose. Ciò lo noti di più nelle piccole isolette locali rispetto alla capitale Male. Nella vacanza resort da migliaia di euro ovviamente la realtà del posto non la vivi. Però posso dire di non aver visto molta povertà, qui esiste tanta “classe media“".