Saronno, all’ospedale per l’arte si curano i quadri 'malati'

Nato in città un polo dove si potranno curare le opere d’arte. L'idea è di Laura Scarpato

La restauratrice Laura Scarpato

La restauratrice Laura Scarpato

Saronno (Varese),  13 ottobre 2019 È nato in città un “ospedale per l’arte” dove i saronnesi potranno far curare le loro opere d’arte bisognose di attenzioni, restauri e cure contro i segni del tempo. L’idea è di Laura Scarpato, una cinquantenne esperta restauratrice che ha iniziato a lavorare a Firenze e dopo aver girato l’Italia con diversi progetti si è stabilita a Saronno. Per i saronnesi è un volto familiare visto che ha lavorato a diversi progetti in città. Anche al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli dove si è occupata del restauro pittorico del concerto degli angeli di Gaudenzio Ferrari. Così recentemente ha trasformato un luminoso spazio in via Leopardi in un laboratorio per prendersi cura di dipinti che hanno bisogno di restauri e attenzioni.

Ci sono un microscopio, cavalletti, pennelli e tavolozze ma anche luci ad hoc  e tavoli bianchi che danno l’idea di un ambiente di cura. «L’ho chiamato ospedale per l’arte – spiega Scarpato – perché il principio è quello di curare le opere. Il proprietario ce la porta, facciamo un analisi e quindi stabiliamo un piano di cura per riparare eventuali danni e problemi». Insomma si riparano eventuali strappi, spariscono la polvere e la patina provocata dal passaggio del tempo. È difficile fare una statistica perché ogni “paziente” ha una storia a sé ma in genere nel giro di qualche settimana l’opera d’arte torna sul muro del proprietario nuovamente “in salute”. «Generalmente le opere di proprietà di privati sono abbastanza in buone condizioni – spiega Scarpato, facendo riferimento ai primi casi trattati nel suo ospedale - ma ovviamente il passare del tempo rende necessari interventi di manutenzioni piccoli e grandi».

C'è anche una soluzione per chi volesse prendersi cura di un dipinto ma non avesse la necessaria disponibilità economica: «Gli propongo un corso di restauro – conclude la professionista – il proprietario impara la tecnica e, seguito da me, si prendere cura dell’opera da sistemare. Non sono necessarie particolari abilità. Solo buona volontà e passione per l’arte. È un’opportunità che permette di risparmiare sui costi dell’intervento».