MICHELE MEZZANZANICA
Politica

La stoccata di Fassa: "La Lega ha rinunciato alla capacità di trainare"

Raimondo Fassa, primo sindaco leghista di Varese eletto nel 1993, commenta la sconfitta del Carroccio nella sua roccaforte

Umberto Bossi e Raimondo Fassa durante un comizio a Varese

Varese, 21 giugno 2016 - Quando nel 1993 Raimondo Fassa diventò sindaco di Varese, primo leghista alla guida di un Comune capoluogo, c’era ancora il sistema proporzionale e a scegliere il primo cittadino erano i partiti in consiglio comunale, non i cittadini. Nei 23 anni trascorsi da quel giorno è cambiato tutto, con il sistema maggioritario e l’elezione diretta del sindaco, ma con una costante che era diventata praticamente una certezza: a Varese c’era sempre un sindaco leghista.

Da domenica notte non è più così perché Davide Galimberti, avvocato 40enne sostenuto da Pd e liste civiche, ha spezzato un potere che durava da quasi cinque lustri. Lega Nord sconfitta in casa, nella città culla del movimento fondato da Umberto Bossi. Un duro colpo, per il Carroccio, ma non una sorpresa secondo lo stesso Fassa che, da ex leghista fuori dal movimento dall’ormai lontano 1997, analizza una sconfitta per certi versi annunciata. «La Lega aveva smesso da tempo di essere forza trainante - commenta - specialmente negli ultimi dieci anni, quelli dei due mandati di Attilio Fontana, a Varese c’era un normalissimo governo di centrodestra come ce n’erano in molte città d’Italia. La sconfitta di domenica notte ha sicuramente un valore sul piano simbolico, meno come realtà storica. Anche perché viene difficile parlare di svolta epocale, davanti a un Pd sempre più moderato e che assume provvedimenti di stampo neoliberale e neoliberista».

Realtà storica che invece è senza ombra di dubbio la mutazione della Lega Nord, dall’epoca di Bossi a quella di Salvini. «Salvini sta portando avanti il progetto di una Lega partito nazionale - spiega Fassa - sul modello del Front National di Marine Le Pen, per lui evidentemente Varese non è più strategica. In questo contesto le esigenze del localismo vengono meno e ciò che fino a qualche anno fa poteva essere traumatizzante, cioè che il Carroccio perda un Comune storico, oggi non incide più di tanto sugli equilibri politici. Anche il fatto che lo stesso candidato sindaco (l’imprenditore Paolo Orrigoni, ndr) non fosse un leghista puro mi sembra significativo».