Da Sumirago ad Abu Dhabi: Sices illumina le grandi opere

L’azienda varesina, leader nella creazione di gruppi elettrogeni, realizza impianti in tutto il mondo

Un tecnico Sices al lavoro

Un tecnico Sices al lavoro

Sumirago (Varese) - Cosa hanno in comune il gasdotto trans-Adriatico, la metropolitana di Istanbul, il Mose di Venezia e il circuito di Formula 1 "Yas Marina" di Abu Dhabi? C’è un fil rouge che unisce queste opere dell’ingegno umano: è la loro "anima" elettronica, pensata e partorita a Sumirago, in provincia di Varese, dalla Sices (Società Italiana Costruzioni Elettriche Sumirago) che dal 1977 è tra le aziende leader nella creazione e nello sviluppo di gruppi elettrogeni e – più di recente - nella realizzazione dei sistemi di controllo con microprocessori. Parliamo di quadri elettrici, schede di controllo, ma anche di soluzioni per il controllo e la produzione di energia, come “Simone”, il sistema di monitoraggio centralizzato di Sices che permette di verificare in tempo reale gruppi elettrogeni, torri di illuminazione, veicoli e imbarcazioni.Con un occhio alle fonti rinnovabili, dedicando grande attenzione all’idrogeno e ai generatori a impatto zero.

Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, nel 2020 il volume d’affari dell’azienda varesina, che conta 47 dipendenti, ha registrato una crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente, attestandosi su 6 milioni e 544mila euro. Dal 2015, inoltre, la Sices è guidata da una donna: Laura Curioni, figlia del fondatore Alberto Curioni, che ha preso le redini del gruppo dopo sette anni trascorsi come veterinaria. Fino a quando un’occasione l’ha portata a entrare nell’azienda di famiglia, dove ha dato uno slancio internazionale a Sices, proiettandola verso nuovi mercati in Africa e Medio Oriente: tra gli altri Costa d’Avorio, Siria, Egitto, Zanzibar ma anche le Maldive. Il 30% degli impianti realizzati a Sumirago oggi si trova all’estero e l’azienda è diventata un vessillo del made in Italy, creando partnership con aziende che operano nello stesso mercato e confrontandosi alla pari con la Germania, ancora oggi il principale competitor nel settore. "La qualità del made in Italy all’estero resta una garanzia – sottolinea Laura Curioni – Il circuito di Formula 1 di Abu Dhabi da questo punto di vista è emblematico: a distanza di una decina d’anni i prodotti che abbiamo fornito sono ancora integri e funzionanti. L’impianto al quale sono più affezionata? È difficile, ma voglio citare il resort delle Maldive. Poche volte si pensa all’importanza dell’elettricità per godersi le vacanze un villaggio turistico".