Lavena Ponte Tresa, zanna “fuori legge” al museo

Il dente di mammut sequestrato passa allo Stato

La zanna sequestrata

La zanna sequestrata

Varese, 22 settembre 2018 - Chiuso definitivamente un capitolo importante dell’operazione “Era Glaciale”: confiscati in via definitiva beni per 7 milioni di euro. Il tribunale del Riesame di Varese aveva già detto no. Ieri sono scaduti i termini per il ricorso in Cassazione. Nelle casse dello Stato finiranno reperti archeologici, oro, argento, vini pregiati, opere d’arte. Il processo a carico del principale indagato, un imprenditore di 75 anni nel cui caveau a Lavena Ponte Tresa, fu trovato il tesoro, non è ancora incominciato. Tuttavia, applicando norme riservate alla criminalità organizzata (che in questo caso nulla c’entra), i beni sono alla fine stati veicolati nelle casse dello Stato, nonostante il dibattimento ancora di là da venire.

È la prima volta in Italia che questa norma si applica a beni culturali. L’operazione denominata “Era Glaciale” aveva portato alla denuncia da parte della Guardia di finanza di un soggetto di origine emiliana, da lungo tempo residente a Lavena Ponte Tresa, per le accuse di ricettazione, riciclaggio, contrabbando, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle bevande alcoliche e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. La misura di prevenzione emessa dall’autorità giudiziaria, costituente l’atto finale della complessa attività di indagine, si inserisce in un più ampio contesto investigativo di natura economico-patrimoniale. L’imprenditore, a quanto emerso da condotta e tenore di vita, viveva abitualmente con proventi derivanti dai reati di natura fiscale. Il provvedimento ha riguardato la confisca di 59 chilogrammi di argento in grani, 171 lingotti di argento, 72 monete d’oro, 94 reperti di interesse paleontologico di cui 2 zanne di elefante e 1 di mammut, 424 campioni di minerali di varie dimensioni e oltre 20 mila bottiglie di alcool (whisky, cognac, rum, liquori vari e vini) per un valore complessivo di oltre sette milioni di euro. L’immaginazione fu colpita soprattutto dalla scoperta delle zanne di elefante e del preistorico mammut: il loro valore, 200mila euro, è stato stimato attraverso una perizia effettuata dagli specialisti del Museo di storia naturale di Milano. E proprio un museo potrebbe essere la destinazione del reperto.