L.C.
Cronaca

Varese, carboni attivi per garantire la sicurezza dell’acqua

Incontro a Palazzo Estense dopo l’Sos inquinamento Rimossa la cisterna militare all’origine dello sversamento

 

Si sono riuniti ieri a Palazzo Estense tutti gli enti coinvolti nella gestione dell’emergenza inquinamento verificatasi un paio di settimane fa in cima al Campo dei Fiori. Un problema dovuto a uno sversamento di idrocarburi, originatosi da una cisterna militare nei pressi della caserma in vetta al massiccio montuoso. La perdita aveva causato un disagio immediato per i residenti di Comerio, Barasso e di due quartieri di Varese: Bregazzana e Sant’Ambrogio, con circa 7.000 persone rimaste senz’acqua per giorni. Una situazione completamente rientrata, come hanno spiegato i responsabili di Ats Insubria e del gestore idrico Lereti: l’acqua dell’acquedotto è ora perfettamente in linea con i parametri.

Lereti inoltre sta predisponendo una barriera di carboni attivi, che renderanno più sicuri i serbatoi d’acqua alle sorgenti. I portavoce dell’Esercito italiano ha invece illustrato le azioni intraprese. "I militari hanno portato via la cisterna e una ditta incaricata dall’Esercito si sta occupando della messa in sicurezza dell’area – spiega l’assessore all’Ambiente Dino De Simone – Ora continuano le operazioni sul versante boschivo, dove è rimasto del gasolio al suolo". Arpa si sta occupando di analizzare i dati dei campionamenti effettuati dagli speleologi del Cai di Varese, che hanno monitorato le grotte e le aree carsiche. "Il prossimo passaggio sarà un piano di monitoraggio approfondito dalla cima della montagna fino agli acquedotti – continua l’assessore – per decidere gli interventi da programmare". Il Parco del Campo dei Fiori infine ha sottolineato l’importanza degli habitat naturali da salvaguardare. Al tavolo erano presenti anche la Provincia di Varese, i dirigenti della Prefettura e i rappresentanti dei Comuni di Barasso, Comerio e Luvinate.