Andrea Gianni
Cronaca

Valentina Tarallo, assassino arrestato dopo 7 anni: indagini da Cislago alla Svizzera fino al Senegal

Le forze dell’ordine al lavoro anche nel Varesotto, dove il 43enne aveva vissuto e dove lavorava come operaio

Valentina Tarallo

Cislago (Varese) – Le indagini sulla morte di Valentina Tarallo, arrivate a una svolta dopo sette anni, nel 2016 avevano portato anche nel Varesotto.

Casa e lavoro a Cislago

L'uomo che avrebbe ucciso la ricercatrice a colpi di spranga l'11 aprile 2016, a Ginevra, prima di trasferirsi in Svizzera aveva vissuto infatti per alcuni anni a Cislago, paese di circa 10mila abitanti, e all'epoca del femminicidio la polizia elvetica aveva chiesto informazioni ai carabinieri di Varese. In Lombardia, però, non erano state trovate tracce del ricercato.

Il matrimonio

L'uomo, 43 anni, nel 2009 aveva sposato una infermiera italiana e per alcuni anni aveva vissuto con lei in un cortile nel centro storico di Cislago, lavorando come operaio in una ditta della zona che poi aveva chiuso i battenti.

La denuncia

Nel 2014 la moglie lo aveva anche denunciato per maltrattamenti in famiglia, descrivendolo come violento e molto geloso. Una coppia, senza figli, che secondo le testimonianze raccolte all'epoca trascorreva un'esistenza appartata, senza rapporti stretti con i vicini di casa.

Il trasferimento in Svizzera

Poi la relazione si era interrotta e il senegalese, che nel frattempo aveva acquisito la cittadinanza italiana, si era trasferito in Svizzera per cercare un nuovo impiego.

L’incontro con Valentina Tarallo

E lì la sua vita si è incrociata con quella della 28enne Valentina Tarallo che, dopo la laurea in Biotecnologie a Torino, aveva trovato un posto a Ginevra come ricercatrice.

La fuga

Dopo l'agguato, forse scatenato dalla gelosia, l'uomo era fuggito lasciando però una serie di tracce, a partire dalle impronte digitali sull'arma del delitto, che hanno consentito alla polizia svizzera di risalire da subito alla sua identità.

L’arresto in Senegal

In una prima fase delle indagini si era ipotizzato anche un suo ritorno in Italia, dove però non poteva contare su una rete di appoggi. Poi gli investigatori hanno puntato sul Senegal. L'uomo, rientrato in patria, è riuscito a evitare l'arresto per sette anni, utilizzando diverse identità. Infine è stato rintracciato alla periferia di Dakar, dove si era ricostruito una vita, e arrestato.