
di Lorenzo Crespi
Prima hanno sentito un forte boato, poi hanno visto un enorme polverone coprire tutto: risveglio da incubo ieri per i residenti di un condominio di via Creva, a Luino. Il primo crollo appena prima delle 8, il secondo intorno alle 9 mentre i residenti stavano lasciando il palazzo. A cadere dal costone roccioso alle spalle del condominio, 1500-1800 metri cubi di macigni. Le reti paramassi sono riuscite a contenere le rocce cadute, anche se piccole schegge hanno colpito lievemente la facciata del condominio.
Una situazione che gli abitanti avevano già vissuto pochi mesi fa: ad aprile 2022 infatti il primo smottamento. Dopo tre giorni e tre notti i residenti avevano potuto rientrare nelle loro abitazioni, al termine di un intervento di messa in sicurezza. Proprio in seguito a quell’evento era stato svuotato il vallo di contenimento situato tra la roccia e la barriera paramassi. Un intervento provvidenziale, senza il quale i danni dell’attuale frana sarebbero stati ben peggiori.
"Senza lo svuotamento, tutto il volume di rocce sarebbe caduto addosso al fabbricato: quell’opera ha aiutato tantissimo", osserva il geologo del Comune Fabio Meloni, sul posto per le valutazioni tecniche. Con lui anche il sindaco Enrico Bianchi. Nel pomeriggio un vertice in Comune per fare il punto sugli interventi urgenti da mettere in atto. Nei prossimi giorni si interverrà innanzitutto con il disgaggio della parte rimasta pericolante, operazione che va svolta in assenza dei residenti per ovvi motivi di sicurezza. Quindi andrà svuotato nuovamente il bacino di contenimento e bisognerà ripristinare la barriera di protezione, danneggiata dalla caduta dei massi. In attesa che avvenga la messa in sicurezza, è stata disposta perciò l’evacuazione di 11 famiglie. I vigili del fuoco hanno supportato i residenti nel recupero di beni di prima necessità dalle abitazioni. Metà di loro, circa 12 persone, saranno ospitati da familiari e amici; l’altra metà ha trovato posto in un hotel e una residenza tra Luino e dintorni. Sarà necessario dunque probabilmente qualche giorno prima del rientro. Dopo lo spavento e la paura per l’accaduto, anche alcuni residenti del condominio gemello adiacente, per cui non si è resa necessaria l’evacuazione, hanno deciso spontaneamente di lasciare la loro casa. I vigili del fuoco sono intervenuti con una squadra del distaccamento locale e con gli specialisti del Nucleo Sapr (Sistemi Aeromobile a Pilotaggio Remoto) che, con un drone, hanno effettuato rilievi aerei del fronte franoso.
Per il futuro servirà un intervento strutturale. "È una situazione che va sistemata in maniera definitiva – commenta il sindaco Enrico Bianchi – La porteremo all’attenzione della Regione, un Comune non può affrontare questa cosa da solo".