MACCAGNO (Varese)
di Lorenzo Crespi
Si sono svegliati con una brutta sorpresa, ieri mattina, i residenti di Orascio, una delle tante frazioni del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca. Alle prime luci dell’alba un grosso fronte di frana si è staccato dalla montagna, finendo sulla strada che collega la statale 394 in riva al Lago Maggiore con il piccolo nucleo abitato. In un primo momento era stata stimata in 600 metri cubi la quantità di roccia caduta sul sedime stradale, ma successive verifiche hanno accertato che si tratta di almeno un migliaio di metri cubi di materiale caduto. Sul posto si sono recati subito il sindaco e gli incaricati dell’ufficio tecnico, insieme ai Vigili del fuoco del distaccamento di Luino.
La prima notizia importante che è stato possibile accertare è che nessuno è rimasto coinvolto nello smottamento: non si sono registrati feriti. Sono quindi scattati i primi lavori per il ripristino dell’area e, già a metà mattina, un gruppo di rocciatori ha lavorato per disgaggiare i massi ancora pericolanti. Nel pomeriggio sono arrivati sul posto i mezzi meccanici per asportare il materiale. I lavori inizieranno questa mattina e solo nelle prossime ore sarà possibile avere un’idea dei danni e del pericolo ancora incombente. Nel frattempo la frazione rimane isolata: la strada coinvolta dalla frana è l’unico collegamento con il fondovalle. Nell’abitato risiedono pochi nuclei familiari, ma in questo periodo estivo con la presenza di diverse case per turisti il numero degli abitanti è leggermente più alto. Attualmente si trovano a Orascio circa una trentina di persone, che possono scendere verso il lago solo a piedi attraverso i sentieri nei boschi. "In questo momento è del tutto prematuro formulare qualsiasi ipotesi per la riapertura del transito": questo il messaggio diffuso nel pomeriggio di ieri dall’amministrazione comunale. Quanto accaduto ieri mattina ad Orascio rappresenta l’ennesimo disagio causato dal maltempo nella zona, già colpita la scorsa estate da un’alluvione e poi nuovamente a giugno di quest’anno, con uno smottamento sulla strada provinciale 5 per Indemini. Ancora una volta il territorio si è dimostrato particolarmente fragile di fronte a fenomeni atmosferici sempre più intensi e violenti. Nelle scorse ore a soffrire è stata anche la zona del Lago di Lugano, con problemi a Lavena Ponte Tresa e Porto Ceresio, dove si sono verificati diversi allagamenti. Restano osservate speciali, in vista dei nuovi temporali previsti per i prossimi giorni, anche le situazioni di Brinzio e Luvinate. Nel primo caso a preoccupare è la sp62 per Varese, chiusa per tre volte a luglio in occasione di altrettante frane e successivamente in altre due occasioni a scopo cautelativo. A Luvinate invece è sempre il torrente Tinella a fare paura.