Una pizza da 966 euro: come funzionava la truffa della Margherita

Due clienti abituali di una pizzeria d’asporto si sono accorti del raggiro solo dopo aver sforato il plafond della carta: il ristoratore “amico” gli ha sottratto ben 6.500 euro. Ecco come

Busto Arsizio, la truffa della pizza: più di 900 euro per una margherita con addebiti ripetuti sulla carta

Busto Arsizio, la truffa della pizza: più di 900 euro per una margherita con addebiti ripetuti sulla carta

Busto Arsizio – Una pizza pagata a peso d’oro, 966 euro. No, non è l’ennesima polemica sui prezzi delle pizzerie “Crazy Pizza” di Flavio Briatore (che alla sua apertura aveva sconvolto il web con i suoi prezzi da capogiro, fino a 60 euro) o la contestatissima margherita a 16 euro di Carlo Cracco: questa volta si tratta di una truffa vera e propria. 

È successo a Busto Arsizio, dove una coppia si è accorta del raggiro della pizzeria di fiducia solo dopo aver superato il plafon mensile della carta di credito di 5mila euro.

Come riporta il quotidiano “La Prealipina”, tra marzo e giugno del 2021 i due malcapitati clienti si sono visti scucire dal conto 6500 euro per qualche pizza.

I due erano clienti abituali del locale dove sono stati truffati: ogni venerdì sera la coppia si concedeva una pizza d’asporto nella pizzeria di quello che credevano un amico.

Ma come è stato possibile sottrargli la bellezza di 6500 euro senza che i malcapitati si accorgessero del raggiro? La truffa girava intorno al mal funzionamento del pos: il titolare della pizzeria, noto consumatore di stupefacenti dalle amicizie equivoche con precedenti per reati contro il patrimonio, per furto e per reati contro la pubblica amministrazione, sosteneva che le transazioni non andassero a buon fine per problemi di copertura di rete. Così la carta veniva passata e ripassata prima che il ristoratore confermasse ai clienti (tra l’altro, come detto, abituè del locale) l’esito positivo del pagamento. Così, strisciata dopo strisciata, il ristoratore ha sottratto una piccola fortuna alla coppia. 

Una volta scoperto il raggiro, il titolare della pizzeria d’asporto è stato denunciato e ora dovrà comparire davanti al giudice per difendersi dall’accusa di truffa aggravata ad abuso di prestazione d’opera.