
È partito lunedì un nuovo servizio presso il Sert di Tradate. Nella sede di via Alberto da Tradate 3 è operativo il progetto Gap, per la cura del disturbo da gioco d’azzardo patologico. L’attività si avvale della disponibilità di un’educatrice professionale e una psicologa, a cui si affianca un dirigente medico. Lo sportello è accessibile solo previo appuntamento. Il contrasto alle ludopatie diventa ancora più importante in questa fase. "Durante il lockdown – spiega il dottor Claudio Tosetto (nella foto), responsabile del Servizio prevenzione e cura delle dipendenze – la dipendenza dal gioco d’azzardo è diventata più insidiosa spostandosi dalle sale slot e dalle macchinette dei bar al computer. I disturbi sono diventati così più severi perché da casa si può restare connessi anche h24 e contemporaneamente meno rilevabili e quindi curabili". Un fenomeno che coinvolge sempre più persone, per un giro d’affari che nel solo territorio dell’Asst Sette Laghi ha superato i 570 milioni di euro nel 2018.
Lo scorso anno i Sert della zona hanno seguito un centinaio di pazienti, coinvolgendo anche le loro famiglie. Il giocatore patologico medio è nel 65% dei casi maschio, proveniente da ogni ceto sociale. Le donne iniziano a giocare più tardi, generalmente dopo i trent’anni. I maschi sviluppano spesso polidipendenze, con assunzione di alcolici e sostanze stupefacenti e tendono a procurarsi il denaro necessario a giocare tramite attività illegali. "Si tratta – prosegue Tosetto – di una vera e propria piaga sociale che comporta spesso perdite economiche rilevantissime, crisi familiari e tentativi di suicidio".L.C.