Assalto a villa di Theo Hernandez: "Solidarietà alla famiglia. Ma Cassano è tranquilla"

Il sindaco dopo la rapina milionaria nella casa del giocatore del Milan: "Sono dispiaciuto e amareggiato, non c’è un problema sicurezza"

Theo Hernandez insieme alla compagna Zoe Cristofoli, rapinata nella villa

Theo Hernandez insieme alla compagna Zoe Cristofoli, rapinata nella villa

Cassano Magnago (Varese) - «Un episodio grave. La mia solidarietà alla famiglia". È il sindaco di Cassano Magnago, Pietro Ottaviani, a spezzare il silenzio attorno alla villa di Theo Hernandez , dove martedì sera è andata a segno una rapina. In casa c’era la compagna Zoe Cristofoli e il figlio di sei mesi ."Provo disappunto e amarezza perché la nostra città è una realtà tranquilla, una realtà in cui proprio per garantire sicurezza sono stati attivati da tempo dai cittadini i gruppi di Controllo di vicinato – sottolinea il sindaco –. Si verificano alcuni furti, ma non gravi reati. Sono dispiaciuto, ma confermo che la nostra Amministrazione continua la collaborazione con tutte le forze dell’ordine impegnate con le pattuglie serali nei fine settimana per dare la massima sicurezza ai cittadini". Quel che resta è l’incredulità. Una zona residenziale e signorile ricca di villette scossa dalla paura. Il terrore di una donna che all’improvviso si è trovata davanti i malviventi.

Hernandez non c’era. Era uscito per un impegno a Milano con la squadra. Nella villetta era sola con il piccolo Theo e due collaboratrici domestiche. Intorno alle 21 l’irruzione dei banditi: quattro uomini hanno subito seminato terrore, volevano gioielli e soldi, sicuri che il bottino sarebbe stato ingente. Hanno minacciato la giovane, l’hanno insultata e poi strattonata costringendola ad obbedire ai loro ordini. Volevano il bottino, i quattro malviventi, e l’hanno trovato nella cassaforte che la compagna di Hernandez sotto le minacce ha dovuto aprire. Razziati gioielli, orologi e contanti i quattro banditi hanno poi lasciato l’abitazione e si sono dileguati. Ancora sotto shock Zoe Cristofoli ha chiamato i carabinieri: sul posto sono arrivati i militari del reparto operativo di Varese e della compagnia di Busto Arsizio che hanno raccolto la sua testimonianza e ascoltato le altre persone presenti, le due collaboratrici. È stato il racconto drammatico degli attimi di terrore vissuti, interminabili, in balia di quei 4 uomini con il volto coperto e armati, che minacciavano, insultavano, che volevano gioielli e soldi, il cuore in gola, la paura che potessero fare del male. Gli investigatori dell’Arma hanno subito effettuato un primo sopralluogo nell’abitazione e hanno acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza, da una prima ricostruzione non c’è dubbio che il colpo sia stato pianificato in ogni dettaglio da una banda di professionisti. ma sicurezza ai cittadini.