Telecamere e parcometri distrutti La conta dei danni dopo il corteo

Il sindaco contro le iniziative che “sfregiano“ la città "Se non si possono evitare si adottino le contromisure"

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"Ci sono cortei che bloccano una città. Che al loro passaggio obbligano a rimanere rintanati in casa. Che sfregiano e danneggiano cose pubbliche e private. E quando si concludono lasciano sul terreno danni e macerie che i cittadini dovranno pagare. Se non possono essere evitati, un sindaco e i suoi cittadini si aspettano che, chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, valuti attentamente i rischi e adotti le contromisure sufficienti a evitare almeno i danneggiamenti". Sono le dure parole del sindaco Augusto Airoldi, che su Facebook esprime la propria rabbia per quanto avvenuto sabato durante il corteo per la sorveglianza speciale, con la partecipazione di 150 persone.

Oltre a un intero pomeriggio con la città paralizzata e bloccata, la conta dei danni è salata. Le telecamere del sistema di videosorveglianza comunale sono stati messe ko in diversi punti della città. Complessivamente 11 quelle ora inutilizzabili perché oscurate e coi fili tagliati. Danneggiati anche alcuni parcometri: è il caso di quello in via di San Giuseppe, dove le fessure per inserire i biglietti, il denaro e ritirare il resto sono stati riempiti di schiuma poliuretanica rendendo, di fatto, inutilizzabile il dispositivo. I danni più consistenti, oltre ai graffiti sui muri e sulle vetrine delle banche, si sono visti alla sede dell’agenzia delle entrate di via Marconi, con la facciata colpita da gavettoni di vernice verde, rossa e rosa.

Sara Giudici