Tangenziale e polo commerciale. Così Abbiategrasso cambierà volto

Abbiategrasso cambierà volto con l'apertura di cantieri per la tangenziale sud e di un polo commerciale. Il progetto prevede un centro commerciale di 20mila mq, di cui 14mila destinati alla vendita. Il marchio sarà Tigros, fondato da Luigi Orrigoni nel 1979.

L’anno appena iniziato è destinato a cambiare il volto della città. Tra qualche mese si apriranno i cantieri per realizzare la tangenziale sud, il “tratto C“ della Vigevano-Boffalora, deputato a favorire il collegamento tra la Lomellina e Milano, senza l’attraversamento di Abbiategrasso.

Tra qualche settimana, invece, inizieranno i lavori per realizzare il polo commerciale all’estrema periferia nord-est, tra viale Giotto e via Grandi, la cosiddetta area Essedue. Un’ampia area verde di elevato valore naturalistico alle spalle del convento dell’Annunciata, che per anni gruppi di cittadini hanno tentato di difendere.

Era stato però il Tar, e poi il Consiglio di Stato, a mettere una pietra sopra l’idea di mantenere l’area a verde, rigettando il ricorso presentato da 55 commercianti abbiatensi preoccupati degli effetti che le nuove grandi strutture commerciali avranno sulle loro attività mettendone a rischio la sopravvivenza. Il progetto Essedue, che l’amministrazione ha reso operativo con il permesso di costruire firmato nelle scorse settimane, prevede la realizzazione di un centro commerciale di 20mila metri quadrati, di cui 14mila destinati alla vendita. Altri 18mila sono destinati a nuove residenze.

Il centro commerciale sarà marcato Tigros, la catena commerciale creata dall’imprenditore varesino Luigi Orrigoni nel 1979 con l’apertura di un supermercato a Castronno.

Da più di due anni la presidente di Essedue è Maria Veronica Orrigoni, una dei tre figli del fondatore del marchio, che oggi svetta su 77 punti vendita (l’ultimo aperto a Cuggiono), tra le province di Varese, Milano, Novara e Verbano Cusio Ossola. La società, con sede a Solbiate Arno, ha 2.888 dipendenti. Nel 2022 ha fatturato oltre un miliardo.

Giovanni Chiodini