
di Sara Giudici
Doccia fredda per chi sognava, dopo la fontana di via Primo Maggio, di vedere zampillare anche quella di piazza Libertà. Il sindaco Augusto Airoldi rispondendo a un cittadino all’ultimo incontro pubblico organizzato in Villa Gianetti ha lasciato ben poche possibilità non solo sull’attivazione dei getti ma anche sulla permanenza della fontana in piazza. Ma andiamo con ordine. La fontana si trova nell’angolo dei pennoni e da tempo è ormai spenta tanto che spesso diventa un ricettacolo di rifiuti, una sorta di maxi cestino che deve essere ciclicamente ripulito dagli addetti alla nettezza urbana. I suoi problemi sono storici e annosi: l’avevano riattivata sia l’ex assessore Dario Lonardoni sia il suo predecessore Agostino Fontana.
Entrambi aveva affrontato e risolto diversi problemi da quello delle alghe che la rendevano "nera" a quello del getto d’acqua che bagnava le vetrine in caso di brezza e che lavava i passanti in caso di folate più forti. Negli ultimi anni come detto, la fontana viene utilizzata come spazio gioco da bimbi che si "arrampicano" per camminare poi sul bordo nelle rare occasioni in cui è pulita e più in generale come cestino. In passato è stata danneggiata e un buco tra le lastre di marmo l’ha resa, per diversi mesi, un ricettacolo di rifiuti anche domestici. Insomma una situazione di degrado non proprio edificante nella piazza centrale di Saronno. Da qui la domanda dei saronnesi di quando sarà riattivata. "Il discorso da fare sulle fontane è complesso in generale e in particolare lo è quello sulla fontana di piazza Libertà - ha esordito il primo cittadino - Se la fontana viene riattivata comporta un uso improprio e anche rischio quindi prima di riattivarla ad uso fontana vogliamo lavorare ad un intervento complessivo sul centro storico. In questo contesto ripenseremo anche alla fontana che non è detto torni ad essere una fontana". E ha concluso: "Vent’anni fa quando era attiva si rompeva ogni 15 giorni e si sono fatte male delle persone". Insomma elementi che lasciano poco spazio alla possibilità di un salvataggio della fontana da parte dell’Amministrazione.