Sei ore d’intervento per restituire a un ventenne il braccio amputato dopo l’incidente

Operazione fuori del comune dell’équipe di Microchirurgia del dottor Alessandro Fagetti

Migration

In Lombardia le strutture che dispongono dei professionisti e delle competenze per eseguire un reimpianto di grandi segmenti di arto sono solo quattro. Tra queste c’è Varese, dove è stato eseguito con successo un raro intervento. "Ne trattiamo mediamente uno all’anno – spiega Alessandro Fagetti, responsabile della Microchirurgia e Chirurgia della mano di Asst Sette Laghi –. La complessità di questo tipo di interventi sta nella varietà e numerosità dei passaggi che lo compongono, e che riguardano ossa, vasi, tendini, muscoli e pelle". All’ospedale varesino è andato tutto per il meglio ed è stato così restituito il braccio amputato a un giovane che era rimasto coinvolto in un incidente stradale. Nell’urto il braccio era stato strappato all’incirca a metà dell’omero, completamente staccato dal corpo ad eccezione di alcuni nervi rimasti continui. Il giovane è stato accolto da un “trauma team“ mentre un’equipe chirurgica mista si è preparata ad operare il braccio: l’obiettivo era tentare di salvare l’arto. In gergo tecnico si dice ‘reimpiantarlo’: riattaccarlo e renderlo di nuovo funzionante. In collaborazione con il chirurgo vascolare è stata ripristinata la vascolarizzazione arteriosa e venosa del braccio, utilizzando un vaso della gamba. Si è proceduto poi alla riparazione delle altre strutture gravemente lesionate. L’operazione è durata oltre sei ore, compreso l’intervento per prelevare un lembo di pelle vascolarizzato dalla coscia a copertura del difetto cutaneo sul braccio. "In interventi di questo tipo – dice Fagetti – non hai alcuna certezza di quel che accadrà. Hai solo la tua valutazione delle reali possibilità di salvare l’arto e di renderlo nuovamente funzionante. Ma devi agire come se fossi sicuro del risultato".