ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Scuola di arabo a Busto Arsizio, maestre contro deputata: “La lingua madre non deve farci paura”

Per l’europarlamentare Elisabetta Tovaglieri (Lega) gli immigrati dovrebbero prima di tutto imparare l’italiano. Una lettera aperta degli insegnanti respinge il punto di vista nel segno della tolleranza

Scuola di arabo a Busto. Maestre contro deputata: "La lingua madre  non deve farci paura"

Scuola di arabo a Busto. Maestre contro deputata: "La lingua madre non deve farci paura"

La lingua madre, in questo caso l’arabo, non deve far paura. Come ogni lingua madre è il legame con le proprie radici, "un po’ come il nostro dialetto", a sottolinearlo sono le maestre volontarie del Progetto "Donne e minori", attivo da 11 anni presso l’istituto comprensivo De Amicis che hanno diffuso sull’argomento una lettera aperta con cui replicano all’europarlamentare bustocca, la leghista Isabella Tovaglieri. L’esponente della Lega nei giorni scorsi si è detta preoccupata per l’apertura in città di una scuola di lingua araba, il timore soprattutto che possa diventare una moschea. "L’eurodeputata – fa rilevare Cinzia Berutti, una delle maestre volontarie – ha anche sottolineato che per una vera integrazione nel nostro Paese, soprattutto per le donne musulmane, occorrerebbero invece scuole di lingua italiana, le ricordiamo che da anni nella nostra città sono attivi diversi corsi di lingua italiana frequentati anche da molte donne". La lettera aperta fornisce anche dati, "a Busto Arsizio - scrivono le maestre - nel 2022 sono stati 626 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana, l’85% in più del 2021. Per farlo, in conseguenza al Decreto Sicurezza e Immigrazione, è necessario superare un esame di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1. Tra i corsi di italiano in città il Progetto "Donne e minori" "frequentato - ricorda Cinzia Berutti - anche da Shoua, la mamma siriana residente da anni a Busto Arsizio, morta con due delle sue figlie nel terremoto in Turchia". Concludono le maestre "la lingua madre, in questo caso l’arabo, non deve far paura, la "lingua madre" rappresenta innegabilmente, dal punto di vista culturale, il legame con le proprie radici.