Profughi, nove arrivi in parrocchia a Saronno

Di loro si occuperà la Caritas

La sede

La sede

Saronno (Varese), 16 maggio 2017 - L'annuncio è stato dato sabato e domenica durante tutte le funzioni religiose comprese le Messe della Prima comunione: da martedì settimana saranno accolti, nella casa parrocchiale della Prepositurale Santi Pietro e Paolo, nove profughi.  "Partiamo da un appello – ha spiegato il prevosto monsignor Armando Cattaneo nelle Messe da lui presiedute – ai potenti del mondo affinché queste persone possano restare nel proprio Paese, dove vorrebbero continuare a vivere se non ci fosse guerra e se non fossero affamati. In attesa che questo accada ci occuperemo con la Caritas dell’ospitalità creando una piccola Casa di accoglienza straordinaria".

I profughi saranno alloggiati in alcuni locali all’ultimo piano della centralissima casa parrocchiale davanti alla sede di Radiorizzonti. I locali sono stati recentemente rinnovati anche con alcuni interventi di manutenzione e negli ultimi giorni si sono ultimati i preparativi. "Ad aiutare queste persone – ha continuato il prevosto – ci sarà un volontario della Caritas che vivrà con loro 24 ore su 24 svolgendo anche il ruolo di mediatore culturale".

La notizia ha subito fatto il giro della città anche perché già un anno fa Saronno si era spaccata sul tema dell’accoglienza. Da un lato la Comunità pastorale che era pronta, nell’aprile 2016, ad ospitare 32 immigrati nell’ex sede staccata del liceo Gb Grassi in via Buozzi. La struttura di proprietà di una congregazione di suore sarebbe stata messa a disposizione della Caritas che l’avrebbe gestita. A bloccare tutto a poche ore dall’arrivo degli stranieri il sindaco Alessandro Fagioli che aveva riscontrato irregolarità negli interventi realizzati nello stabile per accogliere i profughi, a partire dal mancato cambio di destinazione d’uso.

A nulla erano valsi gli appelli del Prefetto, delle associazioni e della comunità pastorale: il sindaco era stato inamovibile sul rispetto delle regole. Erano stati affissi anche una serie di cartelloni della Lega Nord sul tema dell’accoglienza. Manifesti che hanno portato la sezione di Saronno e Matteo Salvini in tribunale per un’azione civile contro la discriminazione che si è conclusa, in prima battuta, a favore delle associazioni che hanno avviato la vertenza.