SARA GIUDICI
Cronaca

Saronno, morti sospette in corsia: "Danno d’immagine, il Comune sarà parte civile"

La questione è al vaglio dell’ufficio legale del municipio

L’arresto del medico Leonardo Cazzaniga

L’arresto del medico Leonardo Cazzaniga

Saronno, 20 dicembre 2016 - «Ho dato mandato all’ufficio legale del Comune di valutare se sia possibile costituirsi parte civile nel processo per le morti sospette all’ospedale di Saronno. La nostra città ha ottenuto un danno d’immagine e, se possibile, è giusto che si faccia qualcosa per tutelarci e difenderci». Sono le parole del sindaco Alessandro Fagioli che torna a parlare dello scandalo che, dopo l’operazione Angeli e Demoni, ha investito il presidio sanitario di piazzale Borella. Dopo le perquisizioni e gli arresti di Leonardo Cazzaniga, viceprimario del Pronto soccorso accusato di essere il responsabile della morte di quattro pazienti e dell’infermiera Laura Taroni ritenuta responsabile della morte del marito provocata da un sovradosaggio di farmaci non necessari, i riflettori della stampa sono puntati sul presidio saronnese e in particolare sul clima di omertà che, secondo gli inquirenti, avrebbe accompagnato le morti sospette.

Non a caso nelle ultime settimane, come confermato dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, gli accessi al Pronto soccorso saronnese e in generale alle prestazioni dell’ospedale sono diminuiti sensibilmente. A sostegno del presidio sono scesi in campo i medici ma anche il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, il quale ha un legame con la città visto che vi è cresciuto e che qui vivono ancora i suoi genitori. Dopo un paio di settimane di silenzio anche il sindaco Alessandro Fagioli è tornato a parlare del tema: «È stato sicuramente un danno per l’immagine della nostra città e se dovesse essere possibile Saronno presenterà il conto, costituendosi parte civile nel processo. Sul fronte del sostegno all’ospedale siamo in prima linea da prima dello scandalo. Ho incontrato più volte il direttore dell’azienda ospedaliera, Giuseppe Brazzoli, per sottoporre le criticità che mi venivano sottoposte dai cittadini. Ma non solo: abbiamo già in cantiere la creazione di un tavolo di lavoro nato come risposta al timore dei saronnesi e degli utenti del comprensorio di un ridimensionamento del presidio cittadino».

La proposta di Fagioli di costituirsi parte civile segue quella di Paolo Bocedi, presidente dell’associazione Sos Italia Libera che a poche ore dagli arresti aveva annunciato la sua intenzione «per tutelare ancora una volta, come avvenuto per il delitto della commerciante in corso Italia, i cittadini saronnesi che non meritano di essere vittime di questi episodi».