Saronno, terza asta flop per l'ex Isotta Fraschini

Ancora nessun acquirente per l’enorme area dismessa di via Milano

Controlli invernali nell’ex Isotta Fraschini

Controlli invernali nell’ex Isotta Fraschini

Saronno (Varese), 27 giugno 2018 - Asta deserta ieri mattina a Busto Arsizio. Per la terza volta è stata messa in vendita l’area dismessa più importante della città degli amaretti, l’ex Isotta Fraschini di via Milano. Il prezzo base era di 7,04 milioni di euro, l’offerta minima di 5,28 milioni di euro.

Ieri mattina a Busto Arsizio si sono presentati solo i delegati di “Obiettivo Isotta”, il gruppo di cittadini che sta seguendo il recupero dell’area dismessa con ingresso davanti al cimitero maggiore. Il prossimo passo a questo punto sarà un’altra asta che sarà rimessa in programma probabilmente non prima dell’inizio del 2019. Il valore a base d’asta sarà pari a 5,632 milioni di euro. L’offerta minima potrà essere pari o superiore a 4,2 milioni. Sarà il quarto tentativo d’asta.

Situata a poche centinaia di metri dal centro storico accanto al trafficato asse viario di via Milano e di via Varese l’ex Isotta Fraschini è una delle zone industriali dismesse più grandi della città. È cruciale per il futuro di Saronno e non a caso in passato non sono mancate le proposte e le ipotesi ed è sempre stato uno dei temi caldi delle ultime campagne elettorali.

I riflettori sul suo recupero, essenziale per ricucire la frattura urbana tra il centro storico e il quartiere Matteotti e per combattere il degrado dell’area (i capannoni sono usati come ricovero dai senza tetto e le condizioni igieniche e sanitarie sono davvero precarie), si sono riaccesi con la sentenza del Tar che, nel giugno scorso, ha eliminato il divieto di realizzazione di centri commerciali sulla zona.

Una scelta, inserita nel Pgt firmato dall’ex primo cittadino Luciano Porro che il Comune guidato dal sindaco Alessandro Fagioli ha deciso di non riproporre. A far discutere, in tema di destinazioni future dell’area, anche il progetto di Luciano Silighini di realizzare il parco divertimenti Luraland. L’ex candidato sindaco ha persino presentato un masterplan con la proposta di giochi ed attrazioni chiedendo un nullaosta dell’Amministrazione comunale per continuare a portare avanti il progetto. La risposta negativa del Comune ha spinto Silighini a rinunciare all’opera.

Non solo. C’è anche da registrare l’idea di un’acquisizione da parte della città avanzata da diversi cittadini. Dopo molti mesi di silenzio, malgrado le ripetute sollecitazioni, il sindaco Alessandro Fagioli ha dichiarato che il Comune non ha i fondi né per l’acquisizione, né per l’eventuale bonifica di terreni e capannoni. Nemmeno i privati, malgrado la posizione centrale e le dimensioni dell’area, si sono ancora fatti avanti. Oltre al costo dell’acquisizione a pesare è anche l’incognita delle bonifiche che dovranno essere realizzate nell’area dismessa. Difficile dire se la riduzione della base d’asta sarà sufficiente a trovare, in futuro, un acquirente interessato ad acquisire l’area. Alla prima asta si erano presenti anche i proprietari di alcuni terreni limitrofi curiosi di sapere se ci fossero acquirenti e se fosse possibile riqualificare la zona.

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