
di Sara Giudici
Nuova occupazione degli anarchici saronnesi: ieri intorno alle 11 alcuni ragazzi sono entrati nello stabile di via San Francesco già occupato in passato. Nel giro di un’ora, solo rallentati da porte e finestre murate, gli anarchici del Collettivo Adespota hanno esposto i propri striscioni annunciando l’apertura di “Ca’ Libertaria, spazio comune di solidarietà”. L’operazione non è ovviamente passata inosservata tra passanti e residenti del quartiere Prealpi. Diversi i saronnesi che hanno notato gli anarchici, con il volto coperto da mascherine e sciarpe, nella palazzina che mostra ancora i "segni dell’ultima occupazione", con la facciata che dà sulla strada tinteggiata per metà di bianco per coprire i graffiti che ancora colorano quella laterale.
Già nel maggio 2018 la villetta in via San Francesco era stata occupata dai giovani anarchici. Gli occupanti avevano iniziato a pulire l’edificio, fortificando gli accessi per prevenire azioni di sgombero e avevano colorato i muri con diversi graffiti. Dopo poco meno di una settimana era arrivato lo sgombero. Alle prime luci del mattino le forze dell’ordine avevano fatto irruzione e alcuni giovani erano scappati sul tetto dove erano rimasti diverse ore prima di essere convinti a scendere. In serata c’era stato un animato corteo con alcuni fermi. Era stata l’ultima occupazione da parte degli anarchici saronnesi che da allora hanno realizzato solo occupazioni temporanee in concomitanza con eventi e iniziative. Nella palazzina nuovamente occupata ieri si è tenuta la “festa d’autunno” con musica, polenta e vin brulè che era in programma nel parcheggio di via Cesati davanti al municipio.
Gli anarchici hanno distribuito volantini: "Viviamo in uno dei territori più cannibalizzati dalle industrie e dall’urbanizzazione, cosa propongono gli aspiranti ideologi di destra e di sinistra? Nuovi supermercati i primi, un polo universitario in odor di gentrificazione dell’intero quartiere Matteotti i secondi. Noi non ci stiamo". E rincarano la dose: "Crediamo però che ci sia qualcosa di insopprimibile, che ha bisogno di riconoscersi per potersi manifestare: la libertà e la comunità umana sono le nostre scommesse. Ricominciamo da qui, da uno spazio liberato e un mondo che ci opprime da combattere". Oggi alle 15 nell’edificio si terrà l’assemblea operaia dei Sol Cobas in vista dello sciopero generale del 23 ottobre.