Riciclare per il 25% non conviene

Circa il 30% delle piccole e medie imprese manifatturiere in Varese, Como e Lecco non è sicuro che l'adozione dell'economia circolare porterà un aumento dei profitti, secondo uno studio della Liuc-Università Cattaneo. Molti considerano ancora l'economia circolare come un costo anziché un ritorno sull'investimento. La gestione dei prodotti e la logistica inversa sono le principali difficoltà riscontrate dalle aziende. Solo il 20% ritiene che l'economia circolare aumenti la competitività.

Riciclare per il 25% non conviene

Riciclare per il 25% non conviene

CASTELLANZA

Serve la transizione delle piccole medie imprese per un cambio di passo sull’economia circolare. A Varese, Como e Lecco, circa il 30% delle piccole e medie imprese manifatturiere non è certo che investire in un sistema circolare porterà un aumento dei profitti e il 25% non pensa in alcun modo a benefici economici. Lo rileva lo studio del Green Transition Hub della Liuc-Università Cattaneo. La ricerca ha riguardato tre settori principali: tessile, prodotti in metallo ed elettronica. I risultati mostrano un’evoluzione nella percezione dell’economia circolare, con un aumento della consapevolezza tra le imprese. Tuttavia, emerge come molte aziende siano ancora lontane dall’implementare efficacemente questo modello. Si avverte un generale scetticismo e la sensazione che l’economia circolare sia considerata ancora come un costo e non come un vero e proprio ritorno sull’investimento. Un aspetto critico rilevato è la complessità nella gestione di un sistema economico innovativo.

"Le aziende spesso trovano difficoltà nel gestire la diversità dei prodotti e la logistica inversa, evidenziando la necessità di strategie e soluzioni più efficaci e semplici da implementare" afferma Mario Fontanella Pisa (nella foto), assegnista di Ricerca della Scuola di Ingegneria industriale della Liuc e curatore dello studio. Mentre il 52% circa delle aziende del campione ritiene che il ricorso a pratiche di economia circolare impatti positivamente sulla brand reputation, solo il 20% ritiene che porti a un aumento della competitività, e il rimanente 28% è scettico sui vantaggi di tale approccio. S.V.