REDAZIONE VARESE

Radiocomunicazioni d’emergenza in ricordo di Zamberletti

Giuseppe Zamberletti non fu solo il padre della Protezione civile. All’onorevole varesino, scomparso nel 2019, si deve anche la nascita della Rete nazionale delle radiocomunicazioni alternative d’emergenza. Insieme all’Ari (Associazione radioamatori italiani) Zamberletti fondò proprio la Rete nazionale per le comunicazioni, in seguito al devastante terremoto dell’Irpinia nel 1980. L’obiettivo era quello di assicurare stabilità e sicurezza alle trasmissioni radio, soprattutto in caso di collasso delle altre infrastrutture di comunicazione.

Ora questa realtà porta il suo nome: a gestire la Rete Zamberletti ci sarà il commendatore Giovanni Romeo, che ieri ha incontrato il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello. Un’occasione di confronto sulla collaborazione tra la rete e le prefetture: dall’81 ad oggi sono state effettuate 460 prove di collegamenti con le prefetture di tutt’Italia.

La rete radio alternativa si basa su collegamenti in radiofrequenza, senza mai il supporto di sistemi legati alle reti digitali (in altre parole internet), sia per i collegamenti nazionali in Hf, sia per quelli locali in Vhf e Uhf; dunque continua a funzionare anche in assenza di energia elettrica. A questo scopo le prefetture italiane sono state dotate di apparecchiature ricetrasmittenti e di antenne per le bande interessate.

Oltre a questa rete nazionale esiste anche una rete radio che collega i comuni della provincia di Varese alla Prefettura, che si è rivelata sempre pronta a entrare in funzione nel caso di emergenza. I Comuni collegati sono 110.

La prova di sintonia della rete radio di emergenza provinciale replica, a livello locale, l’esercitazione che periodicamente il ministero dell’Interno organizza a livello nazionale.

Lorenzo Crespi