"Per Cargo City vogliamo la Vas"

Associazioni e comitati ecologisti varesini reclamano dalla Regione la Valutazione ambientale strategica

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di Rosella Formenti

Ribadiscono la loro decisa opposizione al consumo di 44 ettari di brughiera per lo sviluppo di Cargo City a Malpensa e nello stesso tempo ricordano la necessità della Valutazione ambientale strategica (Vas) in merito al progetto di ampliamento: sono i circoli varesini di Legambiente, Amici della Terra, Salviamo la Brughiera, Viva Via Gaggio con associazioni e comitati aderenti a Rete Ambiente Lombardia, che hanno inviato una lettera alla Regione e ai nove comuni del Cuv che di recente hanno sottoscritto l’accordo per il Masterplan 2035. Associazioni e comitati a proposito dell’accordo "invitano gli assessori e i consiglieri regionali e comunali a un’attenta considerazione di alcuni errori di valutazione".

E scrivono: "È evidente che la discussione è stata portata avanti mettendo in primo piano gli aspetti tecnici, logistici ed economici e lasciando in secondo piano, o addirittura sottovalutate, le questioni ambientali. Prova ne è il fatto che la Regione invece di contestare l’assenza di corrette valutazioni ambientali nello Studio di Valutazione Ambientale, si è limitata a sostenere la tesi dell’ampliamento di Cargo City nella brughiera, evitando in modo categorico l’analisi di proposte da più parti suggerite, che prevedono nuovi capannoni o all’interno del sedime o in ambiti esterni, già cementificati ma lasciati in abbandono, oppure accettando di discutere soluzioni alternative di grande rilevanza come la demolizione del T2 per costruire la nuova area logistica".

Bocciato lo scambio di aree proposto da Sea e approvato dai sindaci del Cuv, associazioni e comitati sottolineano: "Non ha senso lo scambio, comunque parziale, con aree attualmente facenti parte del sedime aeroportuale, in quanto i terreni verdi all’interno del sedime sono biologicamente sterili poiché, per motivi di sicurezza dei voli, non si può consentire la presenza di fauna e insetti, quindi sono terreni senza alcun valore biologicoambientale".

E ancora: "Il fatto che la brughiera non sia area SicZts riconosciuta consente comunque di segnalare alla Comunità Europea che il progetto di intervento, voluto con forza dalla Regione, distruggerà ambienti vegetali e animali tutelati da varie direttive. Il comportamento della nostra Regione fa prevedere l’apertura di una procedura di infrazione". Continua la lettera: "La Regione Lombardia non tiene in considerazione il parere dei Comuni del Castanese e della vicina provincia di Novara che subiscono, per vicinanza e vincoli imposti, gli stessi impatti dei Comuni del Cuv. A questi si aggiungono i Comuni della provincia di Varese di seconda fascia", che hanno espresso la loro contrarietà al progetto di sviluppo. Associazioni e comitati ribadiscono la necessità della Vas, che invece fino a oggi è stata esclusa.

Intanto il Tar ha respinto il ricorso presentato a marzo dalle associazioni ecologiste attraverso il Coordinamento Salviamo il Ticino, ritenendolo "irricevibile per tardività della sua proposizione", in merito alla richiesta alla Regione che la brughiera, vista la sua valenza naturalistica, venisse inserita tra i Siti di importanza comunitaria (Sic) in modo da tutelare maggiormente l’area. La proposta era stata presentata nel 2011 dal Parco del Ticino, la Regione non ha mai avviato la procedura ma ora, dopo la sentenza del Tar, proprio il Parco può riproporre la richiesta dell’istituzione del Sic.