
"I comuni non dovrebbero chiedere la gratuità di Pedemontana, ma dovrebbero pretenderla, visto che è stata costruita con soldi pubblici". Interviene così Dario Balotta (foto), presidente dell’osservatorio sui trasporti Onlit, nel dibattito relativo all’abolizione del pedaggio sulla tangenziale di Varese, che si è riacceso negli ultimi giorni. La A60 è una delle tratte della Pedemontana lombarda. "La convenzione prevedeva che lo Stato desse un po’ di soldi alla volta per la costruzione di Pedemontana contemporaneamente all’arrivo dei prestiti privati – spiega Balotta – ma i fondi privati non sono arrivati e sono stati usati 1,2 miliardi di euro di contributi statali". Secondo l’esperto di trasporti Pedemontana dovrebbe quindi essere resa gratuita in quanto realizzata con le tasse pagate dai cittadini.
"Senza pedaggi l’autostrada sarebbe molto più frequentata – continua – attualmente si tratta di un’opera semivuota. Non ha più senso tenere in piedi una società con 103 addetti e costi incredibili, una gestione non coerente da un punto di vista industriale". Lo scorso febbraio era stata approvata la ricapitalizzazione di Pedemontana per un totale di 350 milioni di euro tra fondi di Regione Lombardia e Milano Serravalle, con l’obiettivo di proseguire nella realizzazione dell’opera. "Ma è meglio finirla qui – osserva Balotta – la gente in futuro si muoverà sempre meno in macchina tra il telelavoro e l’uso dei mezzi pubblici. Abbandonare il progetto sarebbe un risparmio per le risorse regionali, da reinvestire nell’acquisto di nuovi treni".
L.C.