
Parrucchiere morto in moto. Il responsabile patteggia: "Mio fratello ucciso ancora"
"Mio fratello è stato ucciso una seconda volta". È il commento a caldo di Teodoro Garruto, fratello di Michele, il trentenne barbiere residente a Solaro, con l’attività a Rovellasca, morto il 7 luglio 2022 lungo la tangenzialina tra Saronno e Ceriano Laghetto. Al tribunale di Busto Arsizio si è tenuta l’udienza preliminare, conclusa con un patteggiamento a un anno e 4 mesi di carcere e due anni di sospensione della patente per il conducente dell’altro mezzo, accusato di omicidio stradale.
Grande amarezza dei familiari: "È come se avesse ucciso mia madre – ha detto Teodoro al termine dell’udienza –. Ci siamo opposti con il legale dell’associazione Aifvs ma il Gip ha accettato il patteggiamento, concedendo anche la sospensione della pena".
L’incidente era stata una dura prova per la famiglia ma anche per l’intera comunità di Solaro. Michele Garruto tornava a casa in moto lungo la Sp31 bis: poco dopo le 13 l’impatto tra la moto del 30enne e un mezzo da lavoro con cestello che stava facendo un’inversione a U. Della vicenda si è parlato molto: Michele era molto amato per gli ottimi risultati ottenuti con la sua attività. Il corpo era rimasto a lungo sull’asfalto prima che si risalisse alla procura competente. Il fratello ha chiesto più volte giustizia e, nel primo anniversario della morte, ha organizzato un memorial solidale.