
L’appello per bloccare un eventuale tentativo di cessione della testa in bronzo, ricordo di famiglia
È un’opera d’arte ma ha anche un profondo valore affettivo: è la scultura in bronzo, ritratto di Giacomina Gervasini, realizzata dal figlio, il celebre scultore varesino Angelo Frattini, a cui è dedicato il liceo artistico. La scultura è stata rubata dalla tomba di famiglia nel cimitero di Sant’Ambrogio, probabilmente qualche giorno fa: la scoperta del furto è stata nel pomeriggio di lunedì. Un gesto inqualificabile, che non rispetta la memoria dei defunti e la sacralità del luogo, ma soprattutto addolora gli eredi di Frattini, una ferita agli affetti più cari. Il timore è che il furto possa essere stato commesso per vendere l’opera a collezionisti, sfruttando canali e siti online, sfuggendo a controlli. Il pensiero ha spinto i figli di Frattini, Vittore, noto artista, e la sorella, a lanciare un appello per fermare un eventuale tentativo di vendita del ritratto della nonna. "È un’opera del 1951 che papà aveva voluto fare come omaggio alla sua mamma" hanno detto. La scultura in bronzo è stata poi collocata al cimitero quando la nonna è mancata. Il ritratto ha un grande valore affettivo, la loro speranza è di poterlo riavere al più presto.
Due anni fa, nel mese di ottobre, un episodio analogo al cimitero di Azzio: il furto di una scultura in bronzo, opera di Floriano Bodini che l’aveva realizzata per la tomba di famiglia, dove sono sepolti i genitori e i nonni. Anche in questo caso l’ipotesi era stata quello di un furto per mettere in vendita l’opera. Nei giorni scorsi i ladri di opere d’arte nei cimiteri hanno agito indisturbati e hanno rubato il ritratto della mamma di Frattini, ieri l’appello accorato dei familiari perché la facciano ritrovare, l’opera è un ricordo molto caro.