ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Morto sul lavoro, Christian ricordato da Sesto Calende

I funerali dell'operaio schiacciato dal tornio alla Bandera di Busto Arsizio

I colleghi hanno avviato una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Martinelli

Sesto Calende -  Si sono svolti ieri pomeriggio nell’abbazia di San Donato a Sesto Calende i funerali di Christian Martinelli, l’operaio di 49 anni, vittima di un infortunio mortale, il 5 maggio scorso, a Busto Arsizio all’interno dell’azienda Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera Spa. Un dramma che ha colpito al cuore la comunità di Sesto Calende dove Martinelli, originario di Legnano, viveva con la famiglia da vent’anni. Tante le persone che ieri erano presenti alle esequie e che hanno voluto stringersi con particolare affetto alla moglie dell’operaio, Sara, alle due bambine, alla mamma, straziate dal dolore.

C’erano gli amici, i colleghi, le rappresentanze sindacali, il sindaco di Sesto Calende Giovanni Buzzi, il consigliere regionale sestese Marco Colombo, Alan Rizzi, sottosegretario di Regione Lombardia e tanti sestesi per l’ultimo saluto a Christian Martinelli, uscito di casa il mattino del 5 maggio per raggiungere il posto di lavoro a Busto Arsizio, nella fabbrica dove era occupato da decenni e dove ha purtroppo trovato la morte, schiacciato da un pezzo in lavorazione che gli ha procurato un trauma e quindi un’emorragia che non gli ha lasciato scampo. Purtroppo pochi giorni dopo l’infortunio mortale alla Bandera di Busto Arsizio, l’8 maggio un altro operaio, Marco Oldrati, 52 anni, residente nella bergamasca, ha perso la vita a Tradate all’interno di un cantiere in un centro commerciale. Un bilancio pesante per la provincia di Varese, con due morti sul lavoro nel giro di pochi giorni sulle cui cause saranno le inchieste in corso a fare piena luce. Ieri pomeriggio i funerali di Martinelli nell’abbazia di San Donato che nel rispetto delle disposizioni antiCovid non ha potuto accogliere tutte le persone presenti e molte hanno atteso all’esterno l’uscita del feretro per l’ultimo saluto. Toccanti le parole del parroco don Luigi Ferè che nell’omelia ha lanciato un messaggio chiaro: "Di fronte a questa morte drammatica – ha detto – tutti, politici, imprenditori, lavoratori, scuola, chiesa, istituzioni, dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare perché questo non si verifichi più, dobbiamo chiedercelo tutti, senza puntare il dito contro gli altri". Quindi ha ricordato Papa Giovanni Paolo II, "il lavoro è per l’uomo non l’uomo per il lavoro". Parole quelle del sacerdote che di fronte alla morte dell’operaio sono un appello all’impegno "per cambiare, per migliorare". Commosso il pensiero degli amici rivolto alla famiglia "Christian inizia il tuo viaggio serenamente, Sara e le bambine non saranno mai sole, noi ci saremo sempre". Lunedì 17 maggio è in programma un incontro tra sindacati, rsu e i vertici della Bandera, mentre i colleghi di lavoro stanno definendo le modalità per avviare un’iniziativa di sostegno alla famiglia.