Laveno Mombello, dopo la frana Monteggia sarà sicura

Via ai lavori a più di tre anni dallo smottamento

La zona della frana

La zona della frana

Laveno Mombello (Varese), 8 febbraio 2018 - Sono iniziati in questi giorni i lavori di messa in sicurezza della zona collinare di Monteggia che, in seguito all’escavazione idrica causata nel tempo e aggravata dalle intense precipitazioni (circa 200 millimetri di pioggia registrati fra martedì 4 e mercoledì 5 novembre 2014) provocarono un vasto franamento di oltre 100 metri cubi di terra, rocce, alberi e detriti che piombarono, fortunatamente senza provocare danno alle persone, sulla villa sottostante posta fra via Ai Ronchi e via Al Motto, mettendo in serio pericolo altre due abitazioni sovrastanti.

Erano le 6 di un mercoledì mattina quando gli abitanti della villa invasa da fango e sassi diedero l’allarme alla protezione civile lavenese, che, già allertata per l’ondata di maltempo che stava interessando la zona, provvide immediatamente a evacuare le abitazioni sovrastanti e la villa sottostante. Sul posto giunsero, con lo stesso sindaco, carabinieri, polizia locale, tecnici comunali e i vigili del fuoco. Fu poi la stessa protezione civile che, dopo aver canalizzato l’acqua di un riale, pose lungo la scarpata teli di protezione dalle piogge per evitare il peggioramento della situazione. Il franamento era legato a un carente sistema idrico di raccolta delle acque piovane, che interessa l’intera collina di Monteggia. L’area ha visto nei decenni passati un’intensa attività di costruzione di case e ville, senza una contestuale e puntuale sistemazione e realizzazione della raccolta uniforme delle acque piovane e dei riali. Lavori che ultimamente hanno interessato anche le zone di Montecristo, oltre alla stessa collina di Monteggia con nuove regimentazioni delle acque superficiali, che vengono così finalmente canalizzate. Sembra che proprio questa mancata canalizzazione abbia portato a diversi franamenti, non ultimo certamente quello che ha interessato la zona nel novembre del 2014.

I lavori di consolidamento e ricostruzione del versante – che prevedevano un finanziamento sovra comunale di 200mila euro purtroppo non andato a buon fine – vedono ora lo stesso Comune impegnarsi con un proprio finanziamento di 100mila euro a creare canalette per un’adeguata raccolta e smaltimento delle acque superficiali e muri di contenimento del terreno collinare che viene cosi idraulicamente ottimizzato. Toccherà poi ai privati proprietari dei terreni concludere l’intervento con altre opere di consolidamento idrogeologico come nuovi muri o il consolidamento di quelli già esistenti per completare le opere della zona interessata al franamento, con la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane e del riale presente già in parte e provvisoriamente incanalato nel 2014 dalla protezione civile lavenese subito dopo l’evento franoso.