
di Rosella Formenti
Rinviato a giudizio un docente della sezione musicale del Liceo artistico di Busto Arsizio accusato di molestie sessuali nei confronti di uno studente. Ieri il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Busto Arsizio, Veronica Giacoia, ha deciso di disporre il rinvio a giudizio nei confronti dell’insegnante attualmente sospeso ordinando l’imputazione coatta. Nell’autunno 2021, nel mese di ottobre, l’insegnante veniva indagato dalla Procura della Repubblica della città. La pubblico ministero Martina Melita aveva aperto un fascicolo d’indagine ma dopo gli accertamenti aveva deciso per la formulazione di una richiesta di archiviazione: a suo parere infatti non c’erano elementi sufficienti, ritenendo i fatti non penalmente rilevanti.
Alla sua richiesta il legale del giovane all’epoca dei fatti appena maggiorenne, l’avvocato Dario Celiento, aveva presentato opposizione, ieri la decisione del Gup di imputazione coatta nei confronti dell’insegnante. Saranno quindi i giudici ad esaminare la vicenda e ad appurare la verità. Secondo le denunce circostanziate presentate alle forze dell’ordine, le molestie sarebbero avvenute a casa del docente che organizzava cene e festini con studenti anche minorenni. Approfittando dello stato di ubriachezza indotto attraverso alcolici e bevande messe a disposizione, l’uomo avrebbe messo in atto tutta una serie di molestie non richieste, dalle carezze a tocchi nelle parti intime. Dopo la denuncia da parte di uno studente che sarebbe stato oggetto di avance il docente è stato immediatamente sospeso. Ora, per lui, si apre a tutti gli effetti il processo. Sulla vicenda alcuni mesi fa è intervenuto con una lettera Silvio Premoli, varesino, docente di Pedagogia dell’Università Cattolica e garante dei diritti dell’infanzia a Milano, che era stato interpellato dalla madre dello studente molestato. Nel suo intervento aveva stigmatizzato il comportamento del professore e aveva esortato i compagni di classe della presunta vittima a parlare del tipo di rapporti che si erano creati con lui.
In Italia nel 2021 sono stati 6.248 i reati commessi a danno di minori, superando per la prima volta quota seimila. In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (per cui si registra una percentuale dell’88% di vittime femmine) e la violenza sessuale (per cui le vittime di genere femminile sono l’87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).