REDAZIONE VARESE

Caso Meridiana, apprensione per 500 lavoratori di stanza a Malpensa

Domani riprende il tavolo di confronto tra azienda e sindacati al ministero del Lavoro

Presidio dei dipendenti Meridiana

Malpensa, 26 ottobre 2014 - Sono sempre più appesi a un filo i 1.634 dipendenti di Meridiana (500 dei quali di stanza a Malpensa) in odore di licenziamento. Domani, nella sede del ministero del Lavoro, riprenderà infatti il tavolo di confronto interrottosi venerdì con un nulla di fatto.

La proposta di mediazione avanzata dai rappresentanti del Governo (incentivi alla mobilità volontaria, pensionamenti da parte di azienda e Regioni, riassorbimento di parte del personale in Air Italy e riduzione degli esuberi a 278 unità) è stata accolta dai sindacati, ma ad alcune condizioni - cessazione delle esternalizzazioni, fusione tra le due compagnie e garanzia di ammortizzatori sociali conservativi (copertura degli stipendi fino all’80% per altri cinque anni in aggiunta ai quattro anni di Cigs già consumati) -, fatto che ha indotto i vertici dell’azienda a considerare concluso il periodo di sospensione della mobilità: una doccia fredda per i 1.634 dipendenti a rischio, e anche per i ministeri di Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro.

In una nota, infatti, il dicastero di via Vittorio Veneto ha definito «incomprensibile» l’atteggiamento della proprietà. «La scelta dell’azienda - si legge - di comunicare fuori dal tavolo di confronto la decisione di considerare conclusa la fase di tregua è un errore grave che rischia di compromettere i significativi passi in avanti compiuti nel corso dell’incontro». Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario regionale ai Rapporti istituzionali nazionali, Maurizio Del Tenno, presente all’incontro di venerdì. «Insieme a tutte le istituzioni coinvolte - ha affermato -, facciamo appello alla responsabilità delle parti affinché i passi in avanti registrati nel corso degli incontri svoltisi da alcune settimane a questa parte trasformino nella capacità di trovare una soluzione condivisa che venga incontro alle esigenze occupazionali e imprenditoriali poste dai sindacati e dai rappresentanti del gruppo Meridiana. Abbiamo condiviso la necessità di approfondire alcune delle istanze poste da parte dei sindacati, a fronte della proposta avanzata nei giorni scorsi, in modo da poter offrire elementi certi e utili alla costruzione di un accordo che riteniamo possibile e necessario. Continuiamo ad essere convinti che la soluzione del grave problema sia da trovare in un sempre maggiore senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti in gioco: noi siamo pronti, per quanto di nostra competenza, a dare il massimo sostegno a iniziative che vadano nella direzione di un’intesa finalizzata a rilanciare il gruppo e scongiurare i licenziamenti».

Nell’incontro di domani dovrebbero essere definiti lo schema degli ammortizzatori sociali e la loro durata, ma l’impressione è che l’obiettivo di evitare i licenziamenti posto dai sindacati non sarà percorribile. E in tanto in 1.634 tremano: domani, forse, sapremo.