LORENZO CRESPI
Cronaca

Le vocazioni di una città "Come la bella addormentata Ma Milano non è lontana"

Il presidente della Camera di commercio traccia il bilancio dei primi sei mesi. E provoca: se avessimo treni più veloci, potremmo attrarre nuovi residenti.

Le vocazioni di una città "Come la bella addormentata Ma Milano non è lontana"

di Lorenzo Crespi

Il 30 gennaio è stato eletto presidente della Camera di Commercio di Varese. A fine luglio saranno trascorsi sei mesi, occasione di un primo bilancio per Mauro Vitiello.

Presidente, che idea si è fatto delle potenzialità della città di Varese?

"Penso siano molte: bellezza, storicità e cultura. Credo però che sia una città che fa ancora fatica a esprimersi. Non è ancora chiaro il motivo: forse fatichiamo ad agganciarci al carro di Milano. Milano è molto attrattiva per i giovani, Varese è rimasta un po’ in sordina, una bella addormentata. Ma la volontà di cambiamento c’è, anche dal punto di vista delle autorità: però non può essere una cosa immediata".

Ma su quale vocazione deve puntare il territorio?

"Ricettività e attrattività sono basi portanti per far conoscere cosa Varese può offrire anche come luogo dove venire a vivere, visti i costi alti di città come Milano. Dobbiamo approfittare di questa situazione: con quello che a Milano spendi per comprare un bilocale, da noi compri una villa con giardino".

Il tema delle infrastrutture ha però un suo peso. Come ci si può avvicinare a Milano?

"Andrebbe potenziata la tratta ferroviaria, anche solo per guadagnare 10-15 minuti. Abbassare a 35 minuti il tempo della corsa tra Varese e Milano potrebbe portare molte famiglie a vivere qui: tanti cambierebbero domani mattina".

Se da un lato Varese è proiettata verso la metropoli, dall’altro c’è un vicino ingombrante come la Svizzera. Il frontalierato che effetti ha sulle imprese varesine?

"È un problema per alcune aziende che perdono personale che preferisce il Ticino, ma voglio vedere anche il bicchiere mezzo pieno. La cinta di frontiera all’80% riguarda zone poco industrializzate. Senza la possibilità di lavorare in Svizzera, le persone che vivono in questi comuni sarebbero rimaste lì? Magari si sarebbero spostate verso Milano o il Piemonte".

Nell’ambito turismo, invece, quanto possono crescere Varese e dintorni?

"Tantissimo, i numeri raddoppiano anno dopo anno, c’è una grande voglia di scoperta. Varese offre un turismo con vocazione molto sportiva, qualità che nelle altre province lombarde è difficile trovare".