Gallarate e Samarate, cinesi nei laboratori come sardine

Niente sicurezza e igiene in ditte di confezioni

SOS  Postazioni  di lavoro una  a ridosso dell’altra,  poche  o nessuna finestra  servizi igienici  in pessime condizioni e stanze dormitorio ricavate  nei capannoni

SOS Postazioni di lavoro una a ridosso dell’altra, poche o nessuna finestra servizi igienici in pessime condizioni e stanze dormitorio ricavate nei capannoni

Gallarate,1 5 febbraio 2018 - Costretti a vivere e lavorare in locali angusti, senza finestre e nessuna garanzia per la sicurezza e l’igiene personale. È questa la vita di alcuni lavoratori di nazionalità cinese, all’interno di due diverse ditte di confezioni a Samarate e Gallarate, dove la Polizia di Stato di Gallarate è intervenuta ieri in coordinamento con i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro e l’Asl, che già nel dicembre scorso aveva rilevato criticità nelle condizioni di lavoro all’interno di un laboratorio di Lonate Pozzolo.

I controlli  degli agenti del commissariato questa volta, sono partiti alla volta di due strutture nelle quali si producono capi di abbigliamento e accessori per “grandi firme” della moda, italiana e non, estranee ai fatti, a seguito di alcune attività di monitoraggio del territorio. Quando i poliziotti sono entrati sia a Samarate che a Gallarate, accompagnati dai tecnici Asl e dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, si sono trovati davanti allo stesso desolante spettacolo; postazioni di lavoro una a ridosso dell’altra, poche o nessuna finestra, servizi igienici in pessime condizioni così come alcune stanze dormitorio ricavate nei capannoni e gravi mancanze nell’applicazione dei protocolli per la sicurezza sul lavoro. I gestori dei laboratori dovranno ora risponderne anche con presumibili sanzioni.

«È necessario rafforzare le competenze regionali e quelle degli uffici periferici, in modo da renderli più autonomi ed efficienti nella lotta alle merci illegali», ha commentato il consigliere regionale della Lega Nord Giampiero Reguzzoni (candidato anche alle prossime regionali). Secondo il leghista, è importante «contrastare l’importazione di merci contraffatte e illegali che spesso incrementano traffici di attività commerciali di dubbia legalità sul territorio della provincia di Varese».