In 500 contro Whirlpool "Giù le mani dai lavoratori"

Da Napoli e da tutta Italia a Cassinetta di Biandronno per il corteo . Accuse alla proprietà e alla politica: da tre diversi governi solo chiacchiere

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di Lorenzo Crespi

Duecento lavoratori giunti da Napoli a bordo di quattro pullman insieme ai colleghi degli altri siti presenti sul territorio italiano: Caserta, Siena, Fabriano, Ascoli Piceno e Pero. Cassinetta di Biandronno ha accolto ieri mattina un totale di 500 persone tra dipendenti e rappresentanti sindacali, che hanno voluto rispondere in maniera numerosa alla manifestazione nazionale del gruppo Whirlpool. L’appuntamento si è svolto in concomitanza con lo sciopero indetto per tutta la giornata, che ha avuto un’adesione piena in tutta la penisola. A Cassinetta sono intervenuti anche i segretari nazionali e locali dei metalmeccanici. Obiettivo della giornata era quello di dare seguito ad una vertenza che si protrae ormai da più di due anni. La posta in palio è il futuro del sito di Napoli, per il quale la multinazionale dell’elettrodomestico ha disposto la chiusura annunciando il licenziamento di 340 persone. I lavoratori del sito campano erano in prima fila alla manifestazione varesina: insieme a loro in segno di solidarietà i colleghi di Cassinetta e delle altre fabbriche italiane. Dopo 30 mesi di mobilitazione la lotta sindacale per Napoli è diventata infatti una battaglia di tutti i lavoratori Whirlpool, che anche ieri hanno contestato il mancato rispetto del piano industriale sottoscritto al Mise nel 2018 e hanno chiesto un nuovo piano per tutti gli stabilimenti.

Dall’ingresso della fabbrica i lavoratori si sono spostati lungo la strada provinciale e per le vie di Biandronno e Ternate, portando simbolicamente in corteo una lavatrice e intonando cori contro la proprietà di Whirlpool e il Governo, in particolare il premier Draghi e il ministro varesino Giancarlo Giorgetti. A guidare la protesta Matteo Berardi della rsu Fiom di Cassinetta. "Tre governi sono passati, ma tutti hanno fatto chiacchiere", una delle frasi urlate al megafono. Al ritmo dei tamburi e degli slogan scanditi a gran voce il corteo si è colorato con il rosso, il verde e il blu dei fumogeni, a rappresentare le tre sigle sindacali Fiom Cigl, Fim Cisl e Uilm. Al rientro allo stabilimento c’è stato spazio per i discorsi dei segretari nazionali. "Quello che Whirlpool sta facendo è diventato un esempio di delocalizzazione e di quel disimpegno industriale dal nostro Paese che bisogna assolutamente contrastare – ha detto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm – lo dobbiamo contrastare noi con le lotte sindacali e lo deve fare il Governo con investimenti importanti che attirino le attività produttive". Tiziano Franceschetti, rsu Fim di Cassinetta, ha parlato della situazione del sito varesino. "Cassinetta è stata penalizzata dall’attuale piano industriale, soprattutto per quanto riguarda gli impiegati. Si sono perse tantissime posizioni lavorative in questo settore".