
Si trova ai piedi del Monte Bianco la chiesetta di Entrèves, dove ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Matteo Pasquetto, alpinista varesino scomparso lo scorso venerdì mentre scendeva dalle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio. Le esequie si sono svolte così sotto le sue amate montagne, che lo avevano visto tante volte protagonista di ardite scalate. Avventure come l’ultima che aveva vissuto pochi giorni fa, aprendo una nuova via di salita, prima del fatale incidente nella fase di discesa.
Una tragedia che ricorda quella dell’amico Matteo Bernasconi, mancato solo pochi mesi fa, sempre a causa di un incidente in quota. Anche ieri, durante il suo ultimo viaggio, gli amici alpinisti e appassionati di montagna lo hanno voluto accompagnare. In tanti sono partiti da Varese e hanno affrontato due ore e mezza di strada per salutarlo. Tra di loro anche l’aspirante guida alpina Davide Mazzucchelli.
"Abbiamo vissuto tante esperienze insieme e passato sempre dei momenti belli – ricorda – era una persona speciale e solare, si rideva e scherzava sempre. Neanche un mese fa ero qui con lui al Monte Bianco, per una due giorni di scalate". Proprio ieri Matteo avrebbe compiuto 26 anni. Sarebbe stato un giorno di festa. È diventato il giorno del dolore e del ricordo per i familiari, gli amici e la comunità degli appassionati di montagna. Intanto gli amici Matteo Della Bordella e Luca Moroni, che erano con lui sulle Grandes Jorasses, hanno annunciato che la via da loro aperta con Pasquetto è stata chiamata “Il giovane guerriero“, in omaggio all’alpinista scomparso.
Lorenzo Crespi