
di Sara Giudici
"Progetto Fenice Matteotti" è il nome che si è dato il gruppo di cittadini che rimboccandosi le maniche vuole far vivere gli spazi poco valorizzati ed utilizzati del quartiere Matteotti. E lo vuole fare con modalità low cost e a in tempi brevissimi. L’idea è quella di proporre eventi ed appuntamenti durante i mesi di giugno e luglio dopo aver fatto rinascere, grazie all’urbanismo tattico, alcuni spazi. "L’urbanismo tattico punta a risolvere i problemi di un quartiere agendo sull’ambiente urbano. In particolare interviene sullo spazio pubblico grazie al coinvolgimento della cittadinanza, utilizzando interventi temporanei e a basso costo". Ed è proprio questo l’obiettivo del nuovo gruppo Progetto Fenice Matteotti che si ritroverà ogni sabato per concretizzare questo ambizioso obiettivo che potrebbe essere un’apripista anche in altri rioni cittadini. A lanciare l’idea Lorenzo Puzziferri (consigliere comunale di Obiettivo Saronno) e l’esperto Alfredo Barba. Concretamente cosa si farà? Con l’aiuto di falegnami, dei giovani del campus ecologico e di volontari con materiali di recupero o comunque a basso costo di realizzeranno piccoli interventi nell’area del quadrato (la cosidetta piscina) in via Amendola, nel parco del Gabbiano e allo skate park con l’obiettivo di organizzare eventi estivi che vadano dal ballo allo sport. Da qui l’appello ai residenti del quartiere e più in generale ai saronnesi: "Più che soldi, ci vuole buona volontà. A chi vive al Matteotti e ai concittadini in generale chiediamo un aiuto, il materiale da usare e magari qualche ora di tempo in base alle proprie competenze". L’iniziativa è seguita da vicino dall’Amministrazione comunale che è pronta a fare la propria parte.
Non a caso al primo incontro, al quadrato di via Amendola, era presente anche l’assessore alla Rigenerazione urbana Alessandro Merlotti: "I cittadini presenti rappresentavano un’ampia fascia d’età, dai 20 ai 70 anni, segno che questi interventi riguardano tutti i residenti del quartiere. E’ un progetto pilota sperimentato in un luogo che può tornare a essere simbolico, sotto la targa che il 10 giugno 1945 intitolava il villaggio operaio (fino ad allora "Villaggio Arnaldo Mussolini") alla memoria di Giacomo Matteotti, nell’anniversario del suo rapimento e contestuale omicidio".