Il drive-in della droga al parco dei Mughetti

Le vetture accostano sul cavalcavia dell’Autostrada dei Laghi e dai boschi arrivano i pusher per la cessione degli stupefacenti

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di Christian Sormani

Talmente sfacciati da aver allestito una sorta di drive-in sul cavalcavia dell’autostrada. Sono i pusher del parco dei Mughetti, in zona Cascina Regusella di Uboldo, appena fuori dalla frazione cerrese di Cantalupo. Siamo vicini ai boschi della droga di Rescaldina, ma il territorio interessato dai pusher è un altro.

Per accorgersi del via via fra consumatori e spacciatori basta rallentare prima del cavalcavia e vedere le auto fermarsi davanti a una vecchia piazzola di sosta, a cui hanno messo dei jersey in cemento per evitare di abbandonare rifiuti in zona.

Il senso ecologista dell’iniziativa ha scoraggiato i pattumeros, ma non gli spacciatori che, proprio come una decina di anni fa, sono tornati più che mai al lavoro in questa zona boschiva a ridosso dell’autostrada dei laghi.

Chi si ferma a lato strada viene servito in pochi istanti. Dalla boscaglia escono i pusher: droga per soldi e via verso il prossimo scambio. Gli spacciatori sono tutti di origine nordafricana. I consumatori invece italiani, quasi tutti e con varie identità e professioni. Dalle auto di grossa cilindrata, agli operai che tornano dal lavoro col camion in una strada, quella di Cascina Regusella, che unisce Alto Milanese e Basso Varesotto.

Qualche anno fa, prima del covid, i pusher avevano ricavato un varco lungo la sede autostradale per rifornire i clienti di passaggio lungo la A8 all’altezza del cavalcavia. Poi le troppe auto ferme hanno insospettito la Polstrada, intervenuta ricostruendo il passaggio di droga.

Ma il parco dei Mughetti non è certo nuovo allo spaccio. Nel giugno 2017 una grande inchiesta partì da questa zona portando al risultato di 54 indagati e 18 arrestati in varie zone d’Italia.

Un’organizzazione che poteva contare anche su alcuni “addetti al ristoro“, incaricati di portare cibo e acqua agli spacciatori.

I boschi in questione da anni vengono monitorati dalle forze dell’ordine che hanno compiuto diversi blitz sul fronte dello spaccio di stupefacenti fra Origgio e Uboldo. Spesso i cittadini hanno ripreso in mano creando gruppi di cammino per allontanare i pusher. Ma è stato un fenomeno transitorio: lo spaccio prosegue con le medesime modalità e nei medesimi posti di una decina di anni fa.