
Il giorno dopo la rissa in centro a Gallarate il via vai delle auto della polizia locale non si ferma. Gli agenti tengono d’occhio largo Camussi, “teatro“ della maxi-rissa di venerdì pomeriggio e le strade circostanti, anche se ieri tutto è trascorso in tranquillità. Di passanti, con il ritorno in zona arancione dell’intera regione, non se ne vedono tantissimi. Restano negli occhi le immagini della gazzarra del giorno precedente, viste in diretta oppure nei numerosi video che circolano sui social. In tanti, infatti, hanno ripreso le botte fra centinaia di ragazzini. Qualcuno si è anche già recato al comando della polizia locale o in commissariato per mettere a disposizione le riprese. Sono soprattutto i commercianti del centro ad aver “goduto” di un punto di osservazione privilegiato dell’accaduto. "Erano delle furie - si racconta in una boutique - Correvano di qua e di là con le armi in pugno e non smettevano di picchiare nemmeno quando qualcuno dei rivali cadeva a terra".
C’è anche chi ha soccorso il quattordicenne rimasto ferito più gravemente. "Lo hanno colpito con una bottiglia - dice una commessa - ma anche con calci e pugni. Era pieno di sangue. Una scena terribile". Qua e là si colgono frammenti di ricostruzioni. Un gruppo sarebbe venuto dal rione di San Fermo a Varese. Di fronte avrebbero avuto “avversari” di Gallarate e Cassano Magnago. Ma avrebbero partecipato anche ragazzi di Malnate e dalla provincia di Milano. Da parte sua il sindaco Andrea Cassani (foto) dichiara il suo sgomento, chiedendo una riflessione "sull’educazione data ai figli" e sulla "socialità compressa in tempo di pandemia".