Isotta Fraschini e Cemsa a Saronno, Carrozzeria Macchi a Varese, Caproni a Vizzola Ticino, Siai Marchetti a Sesto Calende e a Busto Arsizio la Ercole Comerio, dove avvenne la deportazione della commissione interna. Sono i nomi di alcune delle fabbriche in cui si verificarono astensioni e scioperi nel 1943, prima e dopo la data dell’8 settembre. Uno spaccato della storia del varesotto che viene ricordato a 80 anni esatti di distanza con una mostra inaugurata ieri presso l’Archivio di Stato di Varese. "Gli scioperi nella provincia di Varese nell’anno 1943" è il titolo dell’esposizione promossa dallo stesso istituto di via Col di Lana insieme alla Cgil di Varese e all’Anpi cittadino.
La mostra è a cura di Claudio Critelli, già direttore dell’Archivio, e di Gian Marco Martignoni, nonché di Giulia Carcano e Giovanni Gatti Grami, archivisti, e di Claudio Mezzanzanica. Esposti in pannelli e teche documenti e fotografie provenienti da diversi fondi dell’istituto, tra cui la Prefettura e la Questura. Testimonianze storiche che illustrano la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici ad iniziative e azioni di lotta condotte durante la Resistenza. La mostra rimarrà aperta fino a martedì 3 novembre: è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 e con aperture straordinarie sabato 21 e 28 ottobre dalle ore 9 alle 12. Per eventuali gruppi di 10 persone o superiori è opportuno fissare anticipatamente un appuntamento al numero di telefono 0332 312196.
Lorenzo Crespi