
L'aeroporto di Malpensa
Malpensa (Varese), 8 luglio 2016 - Tre uomini avrebbero fatto rifornimento a costo zero per le proprie auto, prelevando anche centinaia di litri di benzina da rivendere a conoscenti, utilizzando carte carburante rubate a bordo di auto e camion parcheggiati all'aeroporto di Malpensa. I costi venivano poi addebitati agli ignari proprietari delle carte, utilizzate principalmente da liberi professionisti e autotrasportatori, che permettorno di fare benzina senza l’utilizzo di denaro contante nelle stazioni di servizio abilitate.
Il sistema è venuto alla luce grazie a indagini della Polizia di frontiera di Malpensa, coordinate dal pm di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, partite dall’arresto di un 49enne di Villa Cortese accusato di una serie di furti e danneggiamenti avvenuti nel parcheggio dello scalo. Il bottino più ambito erano proprio le carte carburante che l’uomo, secondo le ricostruzioni, avrebbe ceduto a due fratelli di 46 e 53 anni, residenti rispettivamente a Dairago e a Busto Arsizio, indagati con l’accusa di ricettazione. In concorso con l’autore materiale dei furti, i due fratelli avrebbero utilizzato le tessere sia per effettuare rifornimenti alle proprie auto sia per vendere ai propri amici, a un prezzo "scontato", il carburante illecitamente erogato per una quantità di oltre un migliaio di litri.