
Laveno Mombello, la frana che ha travolto la casa: due vittime
Varese, 16 novembre 2014 - Tragedia del maltempo nel Varesotto. Una casa è stata travolta da una massa di terra e fango poco dopo la mezzanotte a Cerro di Laveno Mombello, causando due vittime: Adriana De Pena Moya di 16 anni e il nonno, Giorgio Levati, di 73 anni. I soccorritori hanno lavorato per quattro ore e mezza per estrarre dalle macerie i corpi delle due persone. La ragazza è stata ritrovata per prima sotto un macigno ed è stata trasportata dal personale del 118 al pronto soccorso dell'ospedale di Cittiglio, dove è deceduta nella notte. Più difficili le operazioni per recuperare l'anziano, trovato senza vita sotto il fango. Entrambi sono stati schiacciati anche da uno dei muri della casa, distrutta dalla colata di fango scesa da una collina, e hanno riportato ferite su tutto il corpo.
La villetta dove abitava la famiglia è stata l'unica abitazione coinvolta dalla frana nel paese affacciato sul Lago Maggiore. Secondo le prime ricostruzioni, all'interno dell'edificio in via Reno 13 c'erano cinque persone: la 16enne, i genitori e altri due parenti, quando dalla collina sopra la casa a causa di uno smottamento è scesa una colata di fango che ha investito la villetta, provocando il crollo di un muro. Tre persone sono riuscite a mettersi in salvo, mentre la ragazza e l'anziano sono stati travolti dalle macerie. La giovane si trovava nella sua camera, ancora sveglia, mentre il nonno era già a letto. Adriana De Pena Moya è la figlia di Vichi Moya, la compagna domincana di Riccardo Levati, il figlio della vittima, separato da tempo. Giorgio Levati, invece, è stato l'ultimo pescatore professionista del lago, per questo è molto consociuto.
PROBABILE APERTURA INCHIESTA - Sul posto, oltre i soccorsi, sono arrivati i vigili del fuoco che hanno fatto evacuare anche una vicina palazzina minacciata dallo smottamento. Sono ancora in corso i rilievi dei carabinieri, intervenuti sul posto. E' probabile che a causare la forte azione di drenaggio della frana sia stato l'allagamento di un campo sportivo sulla sommità della collina, accanto ad alcune abitazioni, residenze estive di tedeschi. Il campo regolarmente si riempie di acqua quando piove. In quella stessa zona, si registrano due precedenti frane: una nel '93 e una nel 2000. Stavolta ci sono state cosneguenze più gravi perché le piogge sono state abbondanti: circa 600 ml di pioggia. Il pm di Varese, Giulia Troina, di turno nelle ore in cui si è verificata la frana, ha acquisito la documentazione sui lavori effettuati negli anni sul versante della collina dove si è verificata la frana: si tratta di un atto necessario anche per l'eventuale apertura di un fascicolo di inchiesta sull'incidente. Da quanto si è saputo tutti i lavori sulla collina sarebbero stati effettuati da soggetti privati.
LA MOGLIE DELLA VITTIMA - "Stavo guardando la televisione quando ho sentito un forte boato, sono corsa nell'altra stanza e ho visto mio marito sepolto sotto metri cubi di fango: tutto è stato improvviso, è durato meno di un minuto". È il racconto di Lia Levati, la moglie di Giorgio Levati, l'uomo morto insieme alla nipote acquisita di sedici anni a causa di una colata di fango che la scorsa notte ha travolto la loro villetta. La donna, che si trovava in casa quando è avvenuta la frana, ha raccontato in lacrime di aver "chiamato subito i soccorsi, anche se tutto è stato inutile". Quando il fango è entrato nella casa, distruggendo un muro sul lato della collina, le due vittime stavano dormendo nelle loro camere da letto, disposte su due piani. Stamani Lia Levati è arrivata davanti alla casa dove è in corso un sopralluogo di carabinieri e Protezione Civile, accompagnata dal sindaco del paese, Graziella Giacon.
UN TESTIMONE - "Ho sentito un botto violento, come quello di un fuoco d'artificio, poi la mia casa ha iniziato a tremare": è quanto ha raccontato un vicino di casa della famiglia travolta dal fango. "Sono arrivati i vigili del fuoco e la Protezione Civile - ha proseguito - e hanno iniziato a scavare con i badili e anche a mani nude, aiutati anche dai genitori della ragazza. È stata una scena terribile".
(ha collaborato Gabriele Moroni)